Test gas di scarico su uomini e scimmie: Volkswagen e Bmw sotto accusa

Test gas di scarico su uomini e scimmie: Volkswagen e Bmw sotto accusa

Test gas di scarico. Scandalo in Germania dove due case autobilistiche, la Volkswagen e la Bmw sono state accusate di aver effettuato sulle conseguenze delle inalazioni di ossidi di azoto tossici (NOx) su 25 esseri umani dei test. A diffondere la notizia la Sueddeutsche Zeitung, all’indomani delle rivelazioni del New York Times, secondo le quali la VW ha contribuito al finanziamento di esperimenti su 10 scimmie nel 2014.

Test gas di scarico: l’accusa

Alcuni test sui gas di scarico, potenzialmente cancerogeni, avrebbero coinvolto non solo scimmie ma anche persone. “Uno studio – scrive la Stuttgarter Zeitung -, supportato da un gruppo poco conosciuto fondato da Volkswagen, Daimler e Bmw nel 2007, riporta che 25 persone sono state sottoposte alla respirazione di gas di scarico in una clinica dell’università di Aquisgrana”, in Germania.

Secondo quanto emerso, le scimmie nel 2015 sono state rinchiuse in una specie di vetrina in un laboratorio di Albuquerque, nel New Mexico, tranquillizzate con la proiezione di cartoni animati e sottoposte a gas di scarico per quattro ore. Le scimmie sono sopravvissute al test, secondo quanto riporta il giornale tedesco Bild, ma non è noto quali siano le loro condizioni di salute attuali.

La risposta delle case automobilistiche

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità vi sono “prove crescenti” che l’esposizione al biossido di azoto “possa aumentare i sintomi di bronchite e asma, oltre a portare a infezioni respiratorie e riduzione della funzionalità polmonare e della crescita”.

Volkswagen chiede scusa per gli esperimenti e prende le distanze da ogni forma di tortura degli animali. “Siamo convinti che il metodo scientifico scelto in quella circostanza fosse sbagliato”, ha affermato il colosso dell’auto. “Ci scusiamo per l’errore e per le sbagliate valutazioni commesse da alcuni”, continua il comunicato. Anche il presidente della Bassa Sassonia, Stephan Weil, maggiore azionista del gruppo, ha preso le distanze, definendo “assurda e nauseabonda” la procedura utilizzata.

La Bmw da canto suo ha diramato un comunicato stampa dove precisa: “Il Bmw Group non conduce studi su animali e non ha preso parte a questa sperimentazione. Per questo motivo non siano in grado di dare informazioni su tema in oggetto”.
”Prendiamo espressamente le distanze dallo studio. Abbiamo avviato un’indagine per capire come siano andate le cose. Gli esperimenti animali nello studio sono superflui e ripugnanti”.

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