“Ti amo ma devo ucciderti”, trovato messaggio in casa dell’agente ferita

“Ti amo ma devo ucciderti”, trovato messaggio in casa dell’agente ferita

La vicenda è quella del ferimento di un’agente penitenziaria, Sissy Trovato Mazza, ricoverata nel reparto di rianimazione in una clinica di Crotone, da quando, lo scorso 1 novembre, è stata colpita da un proiettile nell’ascensore dell’ospedale di Venezia.  Sono parecchi ancora i dubbi sulla dinamica del ferimento e ad aggiungere elementi inquietanti c’è un  messaggio trovato nell’appartamento dell’agente:“Ti amo, ma devo ucciderti”. Sono stati i familiari della giovane a ritrovare quel biglietto tra le cose di Sissy mentre erano in cerca di un indizio che li aiutasse a capire chi aveva fatto del male alla 28enne. Sì, perché i genitori e i fratelli della agente sono convinti che non si sia sparata da sola quel giorno, ma che si tratti di tentato omicidio e stanno indagando per scoprire la verità. La Procura competente, intanto, ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.

Dopo alcune ricerche si è scoperto che a scrivere quella frase ambigua sarebbe stata una amica di Sissy. “L’ho scritto io tanti anni fa e quella frase non è altro che il titolo di una canzone” rivela la ragazza. Eppure, ci sono altri particolari a insinuare dubbi nella sorella e nei genitori di Sissy. Il computer che usava abitualmente la donna risulta formattato, secondo la sorella, Sissy stava trasferendo sul dispositivo tutti i procedimenti che riguardavano il lavoro, insieme a foto e documenti personali. Ora, sul desktop della macchina appare la scritta 25 dicembre del 2007, l’anno a cui il computer è stato riportato con la formattazione.
I sospetti della famiglia si concentrano proprio sull’ambiente lavorativo dove la giovane agente aveva denunciato alcuni comportamenti scorretti da parte delle colleghe. Ma si scava anche nella vita privata della ragazza per trovare una risposta. Mentre le indagini vanno avanti, i legali della famiglia Trovato hanno commissionato una verifica balistica che ricostruisca la traiettoria dello sparo, accertando così senza margine di dubbio se sia stata un’altra persona a sparare o la stessa Sissy. La 28enne quel giorno era stata mandata in ospedale per controllare una detenuta che aveva partorito. Dopo aver svolto il suo compito la ragazza è stata trovata riversa nel sangue all’interno dell’ascensore del nosocomio.

Subito dopo il fatto, emerse il particolare che la giovane fosse in depressione, ma i genitori – che hanno lanciato un appello per chiedere verità – non credono a questa circostanza.

Nelle scorse settimane, inoltre, era emerso come Sissy Trovato avesse redatto una relazione ai suoi superiori riguardante un bacio tra un agente penitenziario e una detenuta. Nel carcere è presente anche Manuela Cacco, la tabaccaia reclusa in carcere per la morte di Isabella Noventa. La donna ha riferito di non aver visto il bacio ma di aver assistito ad altri momenti che le facevano pensare che fra la detenuta e l’agente vi fossero strani rapporti.