Tifosi croati invadono Lipsia con grande entusiasmo e cori intensi

Tifosi croati invadono Lipsia con grande entusiasmo e cori intensi

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A Lipsia, in Germania, c’è molta attesa per la partita tra Croazia e Italia. I tifosi della “Hrvatska” hanno invaso la città, nonostante le difficoltà incontrate dalla squadra di Modric nelle prime due partite di Euro2024. Nonostante la sconfitta con la Spagna e il pareggio contro l’Albania, i tifosi croati sono entusiasti e rumorosi, colorando le strade di Lipsia.

Mentre i sostenitori croati sono numerosi e visibili, si vedono pochi italiani in giro per la città. Al Leipzig Stadium sono attesi più di 11mila tifosi italiani, ma la stima per i croati è simile, se non inferiore. Tuttavia, i numeri potrebbero variare, in quanto le stime si basano sulla vendita dei biglietti riservati alle due tifoserie.

Per quanto riguarda l’ordine pubblico, non ci sono stati allarmi particolari, ma l’attenzione resta alta. Il responsabile della Sicurezza della Nazionale italiana, Giampietro Moscatelli, ha dichiarato di monitorare da vicino la situazione, collaborando con le forze di polizia tedesche e croate. La tifoseria croata è nota per essere rumorosa ma finora non ha creato problemi.

Un particolare interessante riguarda i rapporti tra le due tifoserie. Lo scambio di informazioni tra le forze di polizia è cruciale, considerando che alcune tifoserie dei club italiani hanno rapporti amichevoli con quelle croate, ma anche conflittuali con altre.

In attesa della partita, l’atmosfera a Lipsia è carica di tensione e entusiasmo. I tifosi croati sono pronti a sostenere la propria squadra con tutto il loro fervore, mentre i tifosi italiani si preparano a fare sentire il loro sostegno nonostante possano essere in minoranza.

La partita promette di essere emozionante, con entrambe le squadre che cercano la vittoria per continuare il cammino in Euro2024. Lipsia sarà teatro di una sfida sportiva e appassionante, con i tifosi pronti a fare la differenza e a assicurare un’atmosfera unica e indimenticabile.

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