Torna potabile l’acqua del Gran Sasso: colpa di un solvente
L’acqua del Gran Sasso è nuovamente potabile. La notizia della non conformità del bene primario era stata diffusa dalla Asl di Teramo: “Le analisi eseguite dall’Arta su campioni prelevati dalla Asl di Teramo in data 8 maggio 2017 hanno rilevato una non conformità dell’acqua per odore e sapore non accettabile”.
La prefettura, presieduta dal presidente della regione Luciano D’Alfonso e dal prefetto di Teramo, ha comunicato che “in base alle analisi effettuate, i campioni in esame sono conformi alla normativa vigente”. L’asl ha informato che “si revoca la disposizione e l’acqua può essere destinata ad uso potabile. Continuerà il monitoraggio con esecuzione dei prelievi in rete ed alle opere di captazione”.
La causa dell’odore e del sapore strano dell’acqua, pare fosse un solvente finito in una delle vasche sotto il Gran Sasso da cui si esegue la captazione, la vasca è stata svuotata prima delle nuove analisi che sono state eseguite.
La nota della procura
“Il mancato approvvigionamento dalle sorgenti del Gran Sasso aveva provocato la progressiva disalimentazione delle utenze nei comuni di Alba Adriatica, Ancarano, Basciano, Bellante, Campli, Canzano, Castellalto, Castelli, Civitella del Tronto, Colledara, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Montorio al Vomano, Morro d’Oro, Mosciano S.Angelo, Nereto, Notaresco, Penna S.Andrea (Val Vomano), Roseto degli Abruzzi, Sant’Omero, S. Egidio alla Vibrata, Teramo, Torano Nuovo, Torricella Sicura (capoluogo e bivio S.Chiara), Tortoreto, Tossicia, Valle Castellana, Isola del Gran Sasso, Pineto”.