È tornato il cinema muto: i social segnano un ritorno al passato
Un centinaio di anni fa, quando nacque il cinema, l’assenza di suono non fu una scelta, ma un limite tecnologico a cui si provò a rimediare, così nacque il cinema muto. Oggi l’assenza di suono è una scelta, dovuta al fatto che i video sono spesso visti di fretta, da uno smartphone, magari in mezzo ad altra gente e magari mentre si stanno facendo altre tre cose.
Succede su Twitter e su Instagram, ma il social network su cui ci sono più video senza audio (o con un audio che è solo un non indispensabile sottofondo) è senza dubbio Facebook. Già dai primi mesi del 2016, ogni giorno gli utenti di Facebook guardano almeno 100 milioni di ore di video, molti dei quali sono senza audio.
Il sito Tubular Labs, che analizza i dati sui video pubblicati su Facebook dalle pagine più importanti, dice che il 46 per cento dei video delle società che analizza sono «completamente silenziosi o accompagnati da musica», ma comunque non “parlati”.
“Immagini notevoli, trucchi e contenuti impressionanti, situazioni non comuni in scenari riconoscibili all’istante, un’interazione tra testi e immagini, e una grande presenza di bambini e animali”, afferma la giornalista Amanda Hess in un articolo pubblicato sul New York Times.
Sono cose diverse dal cinema di oggi, dove molti addetti ai lavori dicono, per esempio, che sia meglio non lavorare con animali e bambini, specie se molto piccoli, perché è difficile farli recitare. Animali e bambini erano invece “star naturali del cinema muto per il semplice fatto di non poter parlare: comunicano soprattutto con i gesti, i movimenti e le espressioni” e danno l’idea di essere spontanei, di non stare recitando.
Oggi i video senza audio dei social media sono corti perché chi li guarda ha poco tempo a disposizione. Il fatto che siano senza audio permette, inoltre, di renderli comprensibili per chiunque, a prescindere dalla lingua parlata. Hess ha scritto che certi video di oggi ricordano quelli che venivano mostrati nel kinetoscopio inventato da Thomas Edison: dei proiettori cinematografici pensati per mostrare immagini a una persona per volta.
Non è chiaro dove porteranno le innovazioni dei video sui social media, ma quelli di oggi stanno andando nella direzione opposta a quella presa dal cinema dalla sua nascita.