Traffico illegale di cani lupo, sequestrati 229 esemplari ibridi

Traffico illegale di cani lupo, sequestrati 229 esemplari ibridi

E’ stato scoperto un pericoloso traffico illegale di cani nati da un’ibridazione ormai vietata da decenni. Una pratica che incrocia lupi e cani lupo cecoslovacchi. I carabinieri di Modena, dopo una lunga indagine hanno sequestrato dieci allevamenti.

I cani lupo, nati all’estero, venivano venduti in Italia come cani di razza pura a caro prezzo, anche 5mila euro per ogni cucciolo. L’obiettivo era quello di ottenere una nuova razza, più bella e più resistente alle malattie ma anche più pericolosa e aggressiva. Un traffico illegale che ha coinvolto oltre 200 esemplari. Il business è stato scoperto dal Cutfaa (comando unità tutela forestale ambientale ed agroalimentare), che con l’operazione “Ave lupo” ha sequestrato nove allevamenti tra Campania, Calabria, ed Emilia Romagna, accusati di aver portato avanti una pratica di ibridazione fuorilegge. I reati ipotizzati sono quelli di falso ideologico e frode in commercio.

Si tratta, di un’importante operazione di prevenzione e tutela verso i proprietari che ignari hanno sottovalutato l’ aggressività dei propri animali, frutto di questi incroci pericolosi. Tutti gli animali sequestrati, sono stati affidati ai proprietari, così da “tutelare il loro benessere”.

Il colonnello Daniela Piccoli, spiega come gli allevatori falsificavano i pedigree: “I lupi venivano prelevati illegalmente nei paesi scandinavi o in Nord America. Poi venivano incrociati con cani lupo cecoslovacco selezionati, per ottenere un patrimonio genetico nuovo con esemplari di grande bellezza, più resistenti a disfunzioni e malformazioni ossee, in violazione dei disciplinari stabiliti dall’Enci, l’Ente nazionale della cinofilia italiana”.

Uno degli allevamenti coinvolti ha annunciato ricorso al Tribunale del riesame per ottenere il dissequestro degli animali. Secondo il difensore dell’allevamento, si tratta di un’indagine infondata, dettata da gelosie tra allevatori e associazioni varie. Gli esemplari degli allevatori, secondo il legale, sono di una razza, ossia cani lupo cecoslovacco e non lupi incrociati.

Sul fatto è intervenuto il ministro dell’Ambiente: “Rafforzeremo a tutti i livelli, anche in sede europea il nostro impegno contro il commercio delle specie ibride. Salvaguardare il lupo in Italia – aggiunge il ministro – significa dunque anche potenziare azioni come quelle condotte dal comando tutela forestale e ambientale, perché determinano un serio deterrente per i fenomeni criminali.

L’Enci, (ente nazionale della cinofilia italiana), ha collaborato all’inchiesta e si è costituita parte civile contro gli allevatori senza scrupoli.

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