Tragedia a Como: padre incendia la casa e muore insieme ai 4 figli

Tragedia a Como: padre incendia la casa e muore insieme ai 4 figli

La città di Como è sotto shock; ancora incredula di fronte ad una notizia tanto triste. Infatti, un padre disperato avrebbe dato fuoco alla sua abitazione, provocando la morte di se stesso e dei suoi quattro bambini.

L’uomo, marocchino di 49 anni, è morto per intossicazione da fumo insieme ai suoi bambini, un maschietto di 11 anni e due femminucce di 6 e 3 anni che sono morti poco dopo, e a un’altra sorellina, di 4 anni e mezzo, deceduta in serata all’ospedale Buzzi di Milano. I medici erano riusciti a riprenderla da un arresto cardiaco ma il prolungato stop del cuore ha causato danni irreparabili. Era stata ricoverata prima all’ospedale di Cantù (Como) e poi trasferita in ambulanza a Milano, nel reparto di terapia intensiva pediatrica dove ogni cura è stata inutile. A dare l’allarme, stamani dopo le 7, sono stati alcuni vicini di casa. Insieme – all’ultimo piano di una palazzina situata in via San Fermo 18 – hanno cercato di intervenire in attesa dei soccorsi, e con un badile hanno spaccato la porta dell’ appartamento. “Quando si è spalancato l’ingresso subito il fuoco si è ravvivato con una grande fiammata – racconta uno degli uomini intervenuti, Reza Nasir – e c’erano pezzi di legno e di carta che andavano a fuoco subito dietro, evidentemente accatastati apposta”. La madre si è salvata perché ricoverata in un ospedale psichiatrico.

Una storia terribile e sconvolgente. L’uomo temeva che potessero togliergli l’affidamento dei bambini.  Lui che li aveva accuditi dopo che un anno fa la moglie, anche lei marocchina, era stata ricoverata in una struttura psichiatrica di Como per curare una fortissima depressione, dalla quale non si era mai ripresa. Lui che viveva in quell’appartamento di 120 metri quadrati al quarto piano di una palazzina di via per San Fermo 18, arrampicata su un costone di montagna. Appartamento che la Fondazione Scalabrini aveva messo a disposizione di quella famiglia, dal 2014 in carico ai servizi sociali del Comune e senza un posto dove vivere. “Questa è una storia di miseria, da tutti i punti di vista, che si conclude nel modo peggiore possibile”, ha dichiarato il sindaco di Como Mario Landriscina. Anche se adesso, questa storia che dal punto di vista giudiziario si chiuderà probabilmente con la morte del «reo», lascerà aperte domande alle quali finora nessuno ha saputo rispondere.

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