Tre arresti a Cagliari per una bomba piazzata per ragioni sentimentali

Tre arresti a Cagliari per una bomba piazzata per ragioni sentimentali

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Il questore di Cagliari, Rosanna Lavezzaro, ha dichiarato che inizialmente c’era preoccupazione che l’attentato potesse essere di natura terroristica, ma le indagini hanno portato a individuare i veri responsabili dell’operazione Revenge Bomb. Tre persone sono state arrestate dalla Digos con varie accuse, tra cui danneggiamento aggravato, fabbricazione o detenzione di materiale esplosivo, violenza o minaccia a pubblico ufficiale aggravata, minaccia e diffamazione aggravata. L’attentato partì da una bomba di bassa potenza che fu collocata sull’auto del figlio di un agente della Digos il 2 dicembre scorso. Questo gesto ha fatto pensare a un attentato diretto proprio all’agente di polizia in servizio a Cagliari, generando allarme tra le forze dell’ordine.

Le indagini hanno rivelato che dietro alla bomba c’era la vendetta di uno dei tre arrestati nei confronti del figlio del poliziotto, che si era associato con l’ex ragazza dell’arrestato. Questo episodio è collegato anche alle scritte minatorie rivolte al comandante dei Carabinieri di Villaspeciosa, che aveva emesso un avviso verbale a uno dei tre arrestati, e a un’altra scritta sessista rivolta alla ragazza. Alle prime luci dell’alba, due ventunenni e un trentottenne sono stati arrestati, il quale era già in carcere a Uta per un arresto precedente legato al traffico di droga. Inoltre, sono stati denunciati in stato di libertà un ventenne di Assemini e un diciannovenne di Decimomannu.

Nonostante non si tratti di un atto terroristico, il dirigente della Digos, Antonio Nicolli, ha sottolineato che si è trattato comunque di un gesto molto grave. La bomba artigianale ha causato danni considerevoli e se ci fosse stata qualcuno nelle vicinanze, la situazione avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia. La collaborazione con la Procura ha permesso di giungere all’identificazione dei responsabili di quest’azione criminale, mettendo fine alla paura iniziale di un attentato terroristico. La sicurezza e la protezione dei cittadini rimangono prioritarie per le forze dell’ordine, che agiscono con determinazione per garantire la tranquillità e la sicurezza della comunità.

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