Trento, bimba di 4 anni muore di malaria: primo caso in 30 anni

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Una bambina di soli 4 anni è deceduta all’ospedale Santa Chiara di Trento a causa della malaria. “È la prima volta in trent’anni di carriera che assisto ad un caso di malaria autoctona in Trentino” dichiara Claudio Paternoster primario di malattie infettive. “Con i servizi di veterinaria e igiene pubblica cercheremo di comprendere le ragioni del caso, andrà fatta un’ indagine – afferma Paternoster -. Per la nostra conoscenza non esistono in Trentino e in Italia vettori idonei alla trasmissione della malaria”.

La piccola paziente, trentina, era reduce da un vacanza al mare a Bibione insieme ai genitori.  I primi sintomi del malessere non avevano fatto presagire che si potesse trattare di malaria. Mal di testa, febbre alta, difficoltà a rimanere sveglia e comunicare: la piccola è stata subito portata in ospedale, e poi successivamente trasferita a Brescia. Non solo per la Rianimazione Pediatrica all’avanguardia, ma anche per il reparto di ricerca clinica ed epidemiologica nel settore della medicina tropicale.

La bambina sarebbe morta per un rigonfiamento cerebrale, che ha compresso il tronco provocando il blocco della respirazione. Come detto si tratta della forma più aggressiva di malaria, quella dovuta al parassita Plasmodium Falciparum, che ha il “potere” di rendere appiccicosi i globuli rossi, bloccandone o rallentandone il regolare flusso nel sangue.

Come si contrae la malaria

La malaria è una patologia innescata dalla puntura di alcune specie di zanzare appartenenti al genere Anopheles. Presuppone, però, la frequentazione di luoghi abitati da questo tipo di insetto. “Con i servizi di veterinaria e igiene pubblica cercheremo di comprendere le ragioni del caso, andrà fatta un’ indagine – afferma Paternoster -. Per la nostra conoscenza non esistono in Trentino e in Italia vettori idonei alla trasmissione della malaria”.

Seguendo i protocolli ministeriali, l’Azienda sanitaria ha deciso di disinfestare il reparto di pediatria dove è stata ricoverata la bimba «anche se non si ravvisano – cita una nota dell’ Apss – rischi per coloro che hanno frequentato il reparto nei giorni scorsi». La lotta alla malaria ha condotto negli ultimi anni a esiti confortanti con una riduzione dell’ impatto (438.000 decessi nel 2015) nei 95 Paesi ancora con endemia malarica.

La magistratura ha già aperto un’inchiesta, per capire come (e dove) la piccola possa essere stata contagiata. Le zanzare infette da malaria (la Zanzara anopheles) non vivono infatti in Italia. Ma in qualche modo l’infezione in Italia ci deve essere arrivata. Non si esclude che addirittura un insetto possa essere stato trasportato all’insaputa di qualche viaggiatore.

 

In Italia non sono presenti specie di zanzare che possono trasmettere la malattia ma, nei casi di origine non definibile, le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità consigliano di effettuare ugualmente una disinfestazione del reparto come misura di ulteriore profilassi, anche se non si ravvisano rischi per coloro che hanno frequentato il reparto nei giorni scorsi.

 

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