Truffe a Reggio Calabria, svuotano conti correnti postali, 29 arresti
Truffe a Reggio Calabria. I Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno emesso un ordinanza di custodia cautelare per 29 soggetti, accusati di avere svuotato i conti correnti postali di persone anziane ed invalide.
Truffe a Reggio Calabria, svuotano i conti correnti postali di anziani e invalidi
Le indagini iniziate nel 2014 e coordinate dalla Procura di Reggio Calabria, hanno portato all’arresto 29 persone considerate componenti di due gruppi criminali di Reggio Calabria che si occupavano di furto, illecita appropriazione di titoli, buoni fruttiferi, libretti postali e liquidità su conti correnti. Vittime dei furti sarebbero state diverse persone anziane o affetti da invalidità, che venivano derubate dei loro soldi e risparmi, con la complicità di alcuni direttori e dipendenti degli uffici postali.
Truffe a Reggio Calabria, 29 arrestati, coinvolti direttori e dipendenti degli uffici postali
Secondo quanto emerso dalle indagini sono coinvolti nelle truffe alcuni direttori e dipendenti “infedeli” degli uffici postali. Sembrerebbe infatti che questi, sotto compenso di denaro che percepivano in percentuale, falsificavano la paternità dei trasferimenti di denaro, facilitando così l’accesso al sistema informatico di Poste Italiane e favorendo il riciclaggio di denaro. Con questo meccanismo, coperto dalla complicità di direttori e dipendenti degli uffici postali, sono stati rubati centinaia di migliaia di euro, ai danni di 45 risparmiatori, per lo più anziani o affetti da patologie invalidanti.
Continuano le indagini dei carabinieri di Reggio Calabria iniziate quattro anni. Andando a fondo infatti gli inquirenti stanno individuando ulteriori operazioni illecite che vanno via via emergendo. I magistrati della Procura di Reggio Calabria che coordinano le indagini hanno individuato fra le 29 persone arrestate, due soggetti vicini alle cosche di ‘ndrangheta di Siderno e due ex direttori degli uffici postali della provincia di Reggio Calabria. I gruppi criminali in questione si occupavano infatti di operazioni illecite che venivano attuate in tutto il territorio reggino.