Trump arriva a Parigi in visita a Macron: cena sulla Tour Eiffel
Donald Trump è arrivato a Parigi con la moglie Melania, in occasione della cerimonia di commemorazione dell’entrata degli Stati Uniti nella Prima Guerra Mondiale al fianco degli Alleati. Ad accoglierli c’erano il presidente francese, Emmanuel Macron, e la moglie Brigitte.
Parigi blindata
Imponenti le misure di sicurezza. Il centro di Parigi è completamente deserto, l’accesso è stato vietato dalla tarda mattinata. Anche la Tour Eiffel verrà chiusa ai turisti oggi e domani sempre per motivi di sicurezza. Questa ser, proprio sulla torre è prevista la cena a quattro al ristorante del secondo piano, il «Jules Verne». Domani, 14 luglio, Trump assisterà come ospite d’onore ai festeggiamenti per la Presa della Bastiglia.
Si cercano punti d’incontro tra i due leader
I due leader sono ideologicamente agli antipodi. L’America che piace a Macron, quella della Silicon Valley e delle start-up, non è l’America nazionalista di Donald Trump che avrebbe preferito Marine Le Pen all’Eliseo, quest’incontro servirà a fare il punto sugli interessi comuni.
L’intento comune è parlare soprattutto di quel che unisce Francia e Stati Uniti: lotta al terrorismo in Medio Oriente e nel Sahel, e di una eventuale reazione concertata in Siria, qualora il regime di Assad tornasse a usare le armi chimiche.
Anche la Merkel a Parigi
All’Eliseo anche la cancelliera tedesca Angela Merkel per il 19/o consiglio dei ministri franco-tedesco dedicato soprattutto alla Difesa: l’accordo sul clima di Parigi deve essere «irreversibile», ha detto la Cancelliera in conferenza stampa congiunta all’Eliseo con il presidente Macron. «Le differenze con gli Usa sono spiacevoli» ma il dialogo continua, ha precisato Merkel. “Credo che le celebrazioni del 14 luglio siano un’occasione importante» per ricordarlo. «L’Europa da sola non può vincere la lotta al terrorismo – ha avvertito – e non è un caso se siamo membri della Nato». Macron ha poi preso la parola per dire che tra Francia e Germania «non ci sono divergenze sul modo di trattare con gli Stati Uniti. Non dobbiamo mai dimenticare che la storia è molto più grande di noi”.