Trump, cellulari controllati ai collaboratori: Bush lo attacca

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Donald Trump non smette di far parlare di sé. Domenica sera, alla cena con i governatori di Washington, il presidente americano ha fatto sapere che aumenterà a 54 miliardi di dollari gli stanziamenti per le forze armate. Saranno finanziate misure per la sicurezza pubblica e nazionale e si punta a far tornare l’America come prima forza armata al mondo. Durante la cena stessa, il presidente-tycoon ha fatto controllare i cellulari dei presenti per evitare fughe di notizie.

Il  New York Times fa sapere che i soldi da destinare all’esercito verranno ricavati dai tagli sui programma di cooperazione e sostegno all’estero. Stessa sorte per i fondi dell’agenzia per la protezione dell’ambiente. Trump non sembra star preparando una buona base per la pace mondiale. Lo stesso presidente, pochi giorni fa, giustificando la sua posizione, ha detto: “Se vuoi la pace, prepara la guerra”.

Prosegue la lotta del presidente americano contro i media. È caccia alla fonte causante la fuga di notizie. Durante la riunione, il vicepresidente Spicer ha rimproverato i collaboratori, lanciando pesanti accuse. Spicer ha messo in guardia dal non far uscire né gli argomenti trattati in riunione, né il controllo dei cellulari effettuato su tutti i collaboratori all’ingresso della conferenza.

Si schiera contro Trump, a sorpresa, anche l’ex presidente George W. Bush: “Il potere può creare dipendenza e può essere corrosivo. È importante che i media mettano questa gente davanti alle proprie responsabilità. I media sono indispensabili per la democrazia”.

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