Trump-day: dal caffè con Obama al trasloco nella “nuova” Casa Bianca

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Oggi è il giorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Proteste, manifestazioni e attesa per l’insediamento del più controverso e criticato presidente della storia degli Stati Uniti d’America. Polizia e intelligence sono già schierati, 28 mila agenti totali. I costi per l’organizzazione della cerimonia sono i più alti della storia americana.

L’inaugurazione costerà 200 milioni di dollari, di cui la metà solo per la sicurezza. Trenta milioni in più rispetto a quelli spesi per l’insediamento di Barack Obama. Novecento mila persone saranno presenti, meno della metà rispetto ai due milioni che hanno presenziato a quella del presidente uscente nel 2009.

Sean Spicer, portavoce di Trump, ha annunciato che il nuovo numero uno americano terrà un discorso “molto personale” e “filosofico”: “Spiegherà cosa significhi essere americano, e illustrerà le sfide sulle quali dobbiamo confrontarci. Non si tratterà di un programma dettagliato, quanto piuttosto un documento filosofico, la sua visione del futuro del paese, del ruolo del governo e di quello dei cittadini”. Il discorso si terrà davanti al frontone occidentale del Campidoglio, dopo il giuramento con la mano sulla Bibbia.

Obama lascerà la residenza presidenziale. Novanta membri dello staff domestico hanno lavorato fino alle quattro del mattino per il trasloco. Alle 8,30 americane, i domestici saluteranno la first family uscente con il tradizionale regalo di fine mandato: una scatola realizzata con il legno della Casa Bianca, contenente le bandiere usate nel corso della presidenza. Alle 9,30, le famiglie Obama e Trump berranno un caffè insieme nella Blue Room. Un’ora dopo andranno in limousine alla cerimonia.
Quando le famiglie lasceranno la residenza, lo staff domestico impacchetterà tutti i beni della famiglia uscente, caricando tutto sul camion del trasloco. Percorso inverso per i Trump. Il tutto avverrà sotto lo stretto controllo della Secret service: solo il personale potrà maneggiare i mobili e gli oggetti del trasloco, per motivi di sicurezza.

Tra un trasloco e l’altro verranno effettuate operazioni di pulizia e cambio di arredamento e disposizione dei mobili. Il decoratore scelto da Trump sceglierà il nuovo stile degli ambienti. Nuovi fiori decoreranno gli ambienti, cucine rimpinzate, nuovi film graditi a Trump riempiranno la libreria del cinema privato.

Tutto pronto in attesa della fatidica frase: “Benvenuto nella sua nuova casa, signor presidente”.

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