Trump, stop per quattro mesi a rifugiati e vieta ingresso da 7 paesi

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Continuano i provvedimenti di Trump contro l’immigrazione, dopo le polemiche sull’ordine di costruire un muro che separi gli Stati Uniti dal Messico arrivano oggi nuove misure di chiusura

Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo “per tenere i terroristi dell’Islam radicale fuori dagli Usa”. Si tratta dell’annunciato decreto sui “controlli accurati” per i rifugiati che arrivano da Paesi considerati a rischio.

“Non vogliamo terroristi nel nostro Paese – ha ribadito Trump – non dimenticheremo la lezione dell’11 settembre, non solo a parole ma anche con azioni”. Il provvedimento è stato denominato “Protezione della nazione dall’ingresso di terroristi stranieri negli Stati Uniti”.

“Vogliamo assicurare che non venga ammessa nel nostro Paese quella stessa minaccia che i nostri soldati stanno combattendo all’estero”, ha detto Trump annunciando le nuove misure restrittive. “Vogliamo ammettere nel nostro Paese solo coloro che sosterranno il nostro Paese ed ameranno, profondamente, la nostra gente”.

Trump ha quindi bloccato per 120 giorni il programma che prevedeva l’ingresso di rifugiati negli Stati Uniti, programma varato da Barack Obama. E ha deliberato che, dopo questo periodo, sarà data priorità innanzitutto alle “minoranze cristiane” perseguitate. Ha tagliato inoltre di oltre la metà il numero dei rifugiati che gli Stati Uniti prevedevano di accettare quest’anno, portandolo a 50mila.

Ingresso negli Stati Uniti sospeso per tre mesi per i cittadini di sette paesi musulmani: Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen. Lo ha disposto il presidente Trump nel suo ordine esecutivo “per evitare di far entrare negli Usa terroristi stranieri”.

“L’ingresso di cittadini e rifugiati siriani” è “dannoso per gli interessi del Paese”, scrive il presidente degli stati Uniti, nell’ordine esecutivo in cui blocca i visti ai siriani e sospende a tempo indeterminato l’ingresso dei rifugiati provenienti dalla Siria.

Tra i provvedimenti il neo presidente  ha ordinato l’accelerazione dei programmi che permettono il tracciamento bio-metrico di tutti i viaggiatori in entrata o in uscita dagli Usa.

Parole inaccettabili inoltre sulla pratica delle torture ai detenuti: “Credo che la tortura, il waterboarding funzionino”, ha ribadito Trump nella conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca gelando Theresa May. Ma poi l’ha rassicurata precisando che si atterrà alle decisioni dei capi del Pentagono e della Cia, che nelle loro audizioni sotto giuramento al Congresso si sono dichiarati contrari alla tortura, vietata peraltro anche dalle leggi Usa.

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