Trump, via libera per il “muslim ban”: trovato un accordo sui dreamer

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Successo di Donald Trump sul fronte del muslim ban: la Corte Suprema gli ha dato ragione ed ha approvato l’atto con cui la Casa Bianca aveva bloccato gli ingressi negli Stati Uniti da sette Paesi islamici considerati pericolosi.

Libera applicazione del decreto

L’amministrazione Trump può’ continuare ad applicare il decreto che prevede il bando sui rifugiati in arrivo da sei paesi a maggioranza musulmana. Lo ha deciso la Corte suprema degli Stati Uniti. Una decisione della Corte d’appello aveva posto dei limiti al divieto. Questa sentenza pero’ era gia’ stata bloccata in via temporanea dalla massima corte statunitense. Ora il via libero definitivo al bando fortemente voluto dal tycoon. Chi riguarda il muslim ban Il bando riguarda la concessione di visti per gli ingressi da Somalia, Iran, Sudan, Libia, Yemen, Siria, e il blocco temporaneo di tutti i rifugiati mentre nella versione precedente Trump prevedeva porte chiuse anche per l’Iraq (e a tempo indeterminato per i siriani fuggiti dalla guerra).

L’emergenza sul fronte della Corea del Nord

Nel frattempo, gioca una partita difficilissima sul fronte della Corea del Nord. Una nuova minaccia arriva da Pyongyang, che promette di usare le armi nucleari del suo arsenale per “affondare” il Giappone e gli Stati Uniti, “primi colpevoli” dell’ultimo round di sanzioni imposte alla Corea del Nord. E’ quanto recita un comunicato emesso da un portavoce del Korea Asia-Pacific Peace Committee, che si occupa delle relazioni esterne e della propaganda del regime retto da Kim Jong-un. “Le quattro isole dell’arcipelago dovrebbero essere affondate nel mare dalla bomba nucleare del Juche”, l’ideologia nord-coreana che predica la necessità di fare affidamento solo sulle proprie forze. “Non è più necessario che il Giappone esista accanto a noi. Questa è la voce dell’inferocito popolo ed esercito coreano”, prosegue l’agenzia di Pyongyang nella minaccia.

Raggiunto accordo sui “dreamers”

Donald Trump e i leader dei democratici in Congresso hanno raggiunto un accordo sui dreamer, i giovani immigrati protetti dal Deferred Action for Childhood Arrivals, affinché non vengano deportati. Lo affermano i leader dei democratici alla Camera Nancy Pelosi e al Senato Chuck Schumer al termine della cena — a a base di cibo cinese, conclusa con una torta al cioccolato — con il presidente americano alla Casa Bianca. Nell’ambito dell’accordo Trump ha spuntato un pacchetto di misure per rafforzare la sicurezza ai confini, «escluso il muro», si legge in una nota. Sono circa 800 mila i giovani a rischio espulsione negli Stati Uniti alla scadenza della copertura del programma Daca, «Deferred action for childhood arrivals», che Trump intendeva abrogare. La norma dell’era Obama difende i giovani immigrati entrati illegalmente negli Stati Uniti quando avevano meno di sedici anni, per garantire la possibilità del «sogno americano».

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