Turchia, riforma costituzionale: calci e pugni in parlamento [VIDEO]
Pugni, urla e spintoni. Una gigantesca rissa senza esclusione di colpi si è scatenata nel Parlamento turco nel corso della votazione dei 18 articoli della proposta di riforma costituzionale presentata dalla maggioranza, che prevede la sostituzione del sistema parlamentare con quello presidenziale e che mira a rafforzare i poteri del presidente Recep Tayyip Erdogan.
I tre articoli approvati, della controversa riforma costituzionale, riguardano l’abbassamento dell’età minima dei deputati da 25 a 18 anni, l’allungamento da quattro a cinque anni della legislatura e i poteri del Parlamento; il partito di Erdogan, l’Akp, ha ottenuto grazie ai nazionalisti dell’MHp la maggioranza dei tre quinti sufficiente a sottoporre la riforma a referendum.
I deputati dell’opposizione hanno però boicottato il voto, venendo alle mani con quelli filogovernativi; l’intera riforma dovrebbe essere approvata (in prima e seconda lettura) nel giro di due settimane.
Decine di deputati del partito al governo, l’islamico Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, e del primo partito di opposizione, il laico Chp, si sono scambiati pugni e calci, affollandosi intorno al podio nell’aula della Grande assemblea nazionale di Ankara.
Le accuse lanciate dall’opposizione sono di violazione dello scrutinio segreto. La rissa è esplosa quando i deputati del Chp hanno accusato i colleghi dell’Akp di non votare secondo le procedure previste per lo scrutinio segreto. Alcuni parlamentari dell’Akp hanno quindi cercato di strappare a un collega del Chp il telefono cellulare con cui filmava le presunte irregolarità procedurali. Nonostante la rissa, l’aula, che ha lavorato fino all’alba, ha approvato tre articoli del testo. Se approvata, la riforma verrà comunque sottoposta a un referendum costituzionale, previsto a inizio aprile.