Uccisa con un’autobomba una giornalista a Malta: denunciava il sistema

Uccisa con un’autobomba una giornalista a Malta: denunciava il sistema

BIDNIJA  – Tragedie a Malta: la giornalista Daphne Caruana Galizia è stata uccisa da un’autombomba.

Esplosione di un’autobomba

Daphne Caruana Galizia, era una blogger 53enne che ha contribuito a svelare lo scandalo dei Panama Papers e in particolare dei cosiddetti «Malta Files». Inchieste che hanno travolto il governo della Valletta e la vita di questa mamma di 53 anni. Che dopo aver denunciato di esser stata minacciata ha smesso definitivamente di «dare fastidio».

Il corpo, carbonizzato, è stato trovato nella sua Peugeot 208 a pochissima distanza da casa, a Bidnija. È stato il figlio ad avvertire la polizia, dopo aver sentito l’esplosione. Erano le 15 di ieri e soltanto pochi minuti prima la donna aveva pubblicato l’ultimo post sul suo blog: «Ci sono criminali ovunque, la situazione è disperata». Secondo le prime informazioni l’ordigno non era stato posizionato all’interno del veicolo. Forse lo hanno azionato con un comando a distanza.

Una dura condanna è arrivata dal premier Joseph Muscat, che ha parlato di attacco “barbaro”. “Tutti sanno quanto Galizia fosse critica nei miei confronti, – ha dichiarato Muscat – ma nessuna rivalità può giustificare questo atto barbaro”.

Daphne Caruana Galizia
Daphne Caruana Galizia

Solo 15 giorni fa Galizia aveva sporto denuncia per aver ricevuto delle minacce di morte. La reporter si era occupata dei MaltaFiles, l’inchiesta internazionale che indicava Malta come “lo Stato nel Mediterraneo che fa da base pirata per l’evasione fiscale nell’Unione europea”.

Il cordoglio de L’Espresso

“Galizia ha contribuito a svelare l’esistenza di alcune società offshore appartenenti a personaggi famosi maltesi che il nostro settimanale ha pubblicato nei mesi scorsi – hanno dichiarato i giornalisti de L’Espresso -. Il brutale omicidio di Daphne dimostra ancora una volta quanto un’informazione documentata e di denuncia sia percepita come un pericolo dai potenti e della criminalità organizzata. La redazione si stringe al dolore dei familiari”.

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