Ucraina, scoppi in un deposito d’armi: evacuate 20 mila persone
Evacuate 20,000 persone in Ucraina. Paura e panico nei pressi di Charkiv, seconda città più grande della nazione. Una serie di esplosioni nella base d’armi di Balakliya ha scatenato uno stato d’allerta. Il deposito si estende per oltre 350 ettari e contiene al suo interno 138 mila tonnellate di munizioni. Sospetti ucraini su un possibile collegamento con l’attentato all’ex deputato Denis Voronenkov. Accusata la Russia.
Il deposito è una base di “stoccaggio”, la più grande dell’Ucraina. Viene utilizzato, cioè, per imballare e rivendere armi e munizioni. Non ci sono vittime. Sono stati imbastiti sei centri di accoglienza per gli sfollati. Vietati i voli in tutta la zona.
È viva l’ipotesi di sabotaggio. Il procuratore generale militare ed il vicesegretario del consiglio nazionale spiegano i sospetti: “Prima dell’esplosione si è sentito il rombo di un velivolo, simile al volo di un drone e poi in due punti della base sono avvenute le esplosioni. Le riforme che si svolgono nel nostro Paese avvengono in tempo di guerra, il sabotaggio di oggi lo dimostra. La guerra nell’est non è finita, continua, così come l’attività di sabotaggio del nemico, lo dobbiamo capire”.
Attentato all’ex deputato
Si rischia la guerra diplomatica tra Kiev e Mosca. Dopo l’uccisione a colpi d’arma da fuoco, nel centro della capitale ucraina, di Denis Voronenkov, il presidente dell’Ucraina ha accusato la Russia di essere collusa nella faccenda. L’ex deputato russo assassinato si era trasferito in Ucraina ad ottobre. Era accusato di frode. Il presidente Petro Poroshenko accusa la Russia senza mezze misure. Si pensa anche ad un’azione della malavita o un movente passionale.
Il presidente ucraino parla di “terrorismo di Stato da parte della Russia”. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, risponde che l’uccisione rivela “l’incapacità ucraina di garantire la sicurezza”.
L’uomo è stato assassinato nei pressi dell’hotel Premier Palace. La guardia del corpo ha ucciso il killer, restando però ferito. Il killer è un cittadino ucraino nato nell’88 e ricercato dalla polizia per riciclaggio di denaro sporco.
Artiom Shevchenko, portavoce del ministero dell’Interno ucraino, si unisce alle accuse contro la Russia: “In Ucraina è in corso un conflitto ibrido, il nemico fa di tutto per minare la nostra difesa… con una guerra aperta e strisciante”.