Udienza Berlusconi a Strasburgo, ricorso contro la sua ineleggibilità

Udienza Berlusconi a Strasburgo, ricorso contro la sua ineleggibilità

Udienza Berlusconi a Strasburgo. La Corte europea dei diritti umani si è riunita per la prima e unica udienza sul ricorso presentato a settembre 2013 da Silvio Berlusconi contro la decadenza del suo mandato di senatore e la sua ineleggibilità, sancite in base alla legge Severino.

Udienza Berlusconi a Strasburgo: aula gremita di giornalisti

L’aula della Corte da cui è possibile seguire la seduta è gremita: 550 le persone accreditate. Ad assistere sono arrivati gruppi di studenti, avvocati e giuristi da tutta Italia.

Berlusconi, ha aggiunto davanti alla Corte di Strasburgo, “è stato privato del suo seggio con un voto in un Senato composto a maggioranza da suoi avversari: non era giustizia ma ma un anfiteatro romano in cui una maggioranza di pollice versi o pollici in alto decidono se uno va su o giù”.

“Il governo italiano ha rispettato la Convenzione dei diritti dell’uomo, nessuna violazione può essergli attribuita”. Lo ha detto il rappresentante del governo Maria Giuliana Civinini all’udienza a carico di Berlusconi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. “Il diritto è stato scrupolosamente rispettato”, ha sottolineato. La decisione della decadenza da senatore e della sua ineleggibilità “non è stata arbitraria – ha aggiunto – è arrivata al termine di una procedura che ha rispettato tutti i diritti” del Cavaliere.

Il Cavaliere spera

Il Cavaliere è convinto di poter ripetere il successo del ’94, della sua prima discesa in campo utilizzando lo stesso canovaccio. Allora il pericolo erano «i comunisti», oggi sono i grillini: «Sono l’unico che può convincere gli italiani a non votare il M5s». È infatti il movimento di Beppe Grillo l’avversario da battere perché Matteo Renzi «non rappresenta più un’alternativa credibile». Renzi però non ci sta e sfida il Cavaliere, in caso la Corte gli desse ragione, a candidarsi contro di lui «nello stesso collegio».

Quella di oggi è una udienza per certi versi storica perché se la Grande Camera dovesse accogliere il ricorso di Berlusconi contro la legge del 2012 (che porta il nome dell’allora Guardasigilli), il Cavaliere riotterrebbe la piena agibilità politica e potrebbe legittimamente essere tra gli aspiranti premier.

I fatti per cui è stato condannato nel 2013 sono avvenuti prima dell’entrata in vigore della legge. Da un punto di vista politico, la vicenda è particolarmente importante. Attualmente l’ex presidente del Consiglio, condannato per frode fiscale, non può candidarsi alle prossime elezioni legislative, alla luce della Legge Severino, ma questo potrebbe cambiare se la Corte europea per i diritti dell’Uomo dovesse condannare l’Italia per violazione dei diritti umani.

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