Un balzo in avanti con la difesa europea

L’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Torino vede la presenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani e del rettore Stefano Paolo Corgnati. In un’intervista al Corriere della Sera, Tajani sottolinea l’importanza di un rafforzamento della difesa europea, in linea con i cambiamenti internazionali e il sostegno degli Stati Uniti. Promuove un aumento della spesa per la difesa al 2% del Pil, separandola dal patto di Stabilità. Assicura che i militari italiani non parteciperanno a missioni belliche in Ucraina, ma potrebbero essere coinvolti in missioni di pace Onu. Un’opportunità per l’Europa di fare un salto di qualità.
Antonio Tajani propone una grande difesa europea
Torino ha ospitato l’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il rettore Stefano Paolo Corgnati in prima fila. Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera, ha sottolineato l’importanza dei cambiamenti attuali e ha espresso il suo sostegno per un progetto di difesa europea, ispirato da leader del passato come De Gasperi e Berlusconi e proposto ora da von der Leyen. Considera l’attuale situazione come un’opportunità unica, con gli Stati Uniti che spingono in quella direzione.
Il ministro invita a non temere un rafforzamento della difesa europea, ma a considerarlo come parte integrante di una strategia politica ed economica globale. Tajani sottolinea l’importanza di mantenere vivi i legami transatlantici tra Usa ed Europa, sottolineando che entrambi sono indispensabili l’uno all’altro. Propone un aumento della spesa per la difesa europea al 2% del Pil, staccando tali investimenti dagli accordi di Stabilità dell’Unione Europea.
L’Italia dovrebbe sfruttare la propria posizione di potenza economica mondiale per promuovere una difesa europea efficace, finalizzata alla protezione del commercio internazionale. Tajani esclude l’invio di truppe italiane in Ucraina con missioni Nato o europee, ma lascia aperta la possibilità di una missione Onu come forza di interposizione nel caso di un accordo di pace. Secondo il ministro, è giunto il momento di agire con determinazione per rafforzare e modernizzare la difesa europea, mantenendo un saldo legame con gli alleati transatlantici.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani parla della difesa europea
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera, ha sottolineato l’importanza dei cambiamenti in atto per dar vita a un grande progetto di difesa europea. Tajani ha evidenziato che la contingenza attuale, con gli Usa che spingono in questa direzione, offre una grande occasione per rafforzare la difesa europea. Ha invitato a non temere questo cambiamento, sottolineando la necessità che questo avvenga parallelamente a una crescita politica ed economica dell’Unione Europea.
Secondo Tajani, è cruciale mantenere vivo il rapporto storico di alleanza transatlantica tra Usa ed Europa, considerando che entrambi sono indispensabili l’uno per l’altro. Ha esortato a non agire in difesa con timore, ma con determinazione, sottolineando che la difesa serve a proteggere l’export e ad assicurare missions di pace e protezione.
Il ministro ha ribadito la necessità di aumentare la spesa per la difesa al 2% del Pil, separata dal patto di Stabilità. Ha proposto l’utilizzo di un meccanismo simile al Recovery Fund, escludendo tuttavia la distrazione di fondi da questo. Tajani ha chiarito che i militari italiani non parteciperanno a missioni di difesa in Ucraina con la Nato o l’Unione Europea, lasciando aperta la possibilità di una missione Onu come forza di interposizione dopo il raggiungimento della pace.
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