Una scoperta dell’Ong riguardante il traffico di esseri umani tra Tunisia e Libia

Un’indagine condotta da organizzazioni umanitarie ha rivelato la vendita di migranti come schiavi in Libia. Il dossier presentato al Parlamento europeo mostra il coinvolgimento delle forze di sicurezza tunisine e delle milizie libiche in un brutale sistema di abusi e sfruttamento. Le donne vengono vendute come schiave sessuali a prezzi più alti, mentre i migranti sono detenuti, costretti al lavoro forzato o venduti nuovamente. Le milizie chiedono riscatti alle famiglie dei detenuti e scambiano i migranti con carburante e droga. Le testimonianze dei sopravvissuti dipingono un quadro straziante, accusando anche l’Unione Europea di contribuire indirettamente a queste violazioni dei diritti umani attraverso il finanziamento delle forze di sicurezza delle frontiere nordafricane.
Indagine rivela vendita di migranti come schiavi in Libia
Un’indagine condotta da diverse organizzazioni umanitarie ha portato alla luce la terribile pratica della vendita di migranti come schiavi in Libia. Il rapporto basato su testimonianze dirette dei sopravvissuti detenuti nelle carceri e nei centri di detenzione gestiti dalle milizie libiche ha mostrato il lato oscuro di questo brutal regime di abusi e sfruttamento.
Secondo il dossier presentato da gruppo di eurodeputati di sinistra al Parlamento europeo a Bruxelles, i migranti in Tunisia vengono catturati dalle forze di sicurezza tunisine, detenuti e venduti alle milizie e ai trafficanti libici per cifre irrisorie come 12 euro a persona. Le donne, invece, vengono sfruttate come schiave sessuali e vendute a prezzi più alti, fino a 90 euro. Si tratta di un sistema orchestrato che coinvolge le forze di sicurezza tunisine, le milizie libiche e i trafficanti di esseri umani.
Le testimonianze dei migranti sopravvissuti raccontano di una catena di sfruttamento, detenzione e violenza che li porta dal Nord Africa fino alle prigioni brutali sotto il controllo delle milizie libiche. Le famiglie dei detenuti vengono ricattate per pagare un riscatto in cambio del rilascio, altrimenti i migranti sono costretti al lavoro forzato, alla violenza sessuale o venduti nuovamente ad altre reti criminali.
Il rapporto accusa direttamente l’Unione Europea di essere complice in queste violazioni dei diritti umani, finanziando indirettamente le forze di sicurezza delle frontiere nordafricane che partecipano attivamente al traffico di esseri umani. La situazione dipinta dalle testimonianze è drammatica e evidenzia l’urgenza di agire per garantire la tutela dei diritti fondamentali di tutti i migranti coinvolti in questa tragica realtà.
L’Ambigua situazione dei migranti in Libia: tra torture, sfruttamento e traffico illegale
Il recente rapporto elaborato da diverse organizzazioni umanitarie riguardo all’oscuro destino dei migranti in Libia ha svelato una realtà agghiacciante. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti detenuti, si parla di vere e proprie vendite di esseri umani come schiavi, alimentate da un brutale sistema di abusi e sfruttamento. Le donne, in particolare, sono soggette a una sorte ancora peggiore, con prezzi di vendita che possono arrivare fino a 90 euro a causa del loro sfruttamento sessuale.
Il rapporto mette in luce un sistema ben coordinato, in cui le forze di sicurezza tunisine radunano i migranti dell’Africa sub-sahariana, per poi consegnarli ai gruppi armati libici. Le milizie libiche, insieme ad altre fazioni armate, sono direttamente coinvolte nell’acquisto e nella detenzione dei migranti, che una volta trasferiti sono costretti al lavoro forzato, alla violenza sessuale o venduti nuovamente ad altre reti criminali. Le condizioni presso la prigione di Al-Assah, controllata dalla milizia libica, sono descritte come disumane.
Non solo i migranti sono sfruttati per il lavoro forzato o venduti in cambio di carburante e droga, ma vengono anche utilizzati come merce di scambio per il pagamento di riscatti. Le famiglie dei detenuti sono costrette a versare ingenti somme di denaro per ottenere il rilascio dei propri cari, altrimenti rischiano ulteriori abusi e tratta illegale. La situazione denunciata nel rapporto evidenzia un quadro terrificante di violazioni dei diritti umani, in cui anche l’Unione Europea è coinvolta tramite il finanziamento delle forze di sicurezza delle frontiere nordafricane.
In questo contesto di violenze e illegalità, i migranti sono ridotti a mere merci di scambio, sottoposti a condizioni disumane e a un futuro incerto. La tratta di esseri umani e lo sfruttamento a fini economici sembrano essere all’ordine del giorno, con le autorità locali e i trafficanti che traggono profitto dalla disperazione e dalla vulnerabilità di queste persone in cerca di una vita migliore. L’urgente necessità di intervenire e porre fine a questa situazione emergenziale è più che evidente.
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