Università di Udine: L’Archeologia, la Scienza Chiave per il Futuro

Università di Udine: L’Archeologia, la Scienza Chiave per il Futuro

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Scoperte Archeologiche dell’Università di Udine: Un Viaggio nel Passato

UDINE (ITALPRESS) – L’archeologia, considerata la scienza del futuro, sta vivendo un momento di grande fermento grazie alle straordinarie scoperte effettuate dall’Università di Udine. L’assessore regionale all’Istruzione, Università e Ricerca, Alessia Rosolen, ha sottolineato l’importanza del progetto Terre di Ninive e il suo contributo nel coniugare studi classici con strumenti tecnologicamente avanzati, permettendo di esplorare le civiltà che ci hanno preceduti: “Questa iniziativa rappresenta una sintesi affascinante che arricchisce la nostra comprensione delle radici storiche e culturali da cui proveniamo”, ha dichiarato Rosolen durante l’inaugurazione della replica in scala naturale di un bassorilievo assiro a Palazzo Antonini.

Una Replica che Racconta la Storia di Ninive

La replica esposta a Palazzo Antonini è una fedele riproduzione di uno dei tredici bassorilievi assiri ritrovati nel Kurdistan iracheno durante la campagna di scavi del progetto Terre di Ninive nel 2019. Questi bassorilievi, risalenti al VII secolo a.C., adornano un antico canale d’irrigazione e rappresentano il potere e la spiritualità dell’Assiria. La scoperta di questi tesori archeologici ha portato l’Università di Udine a ricevere il prestigioso premio “Khaled al-Asaad” per la scoperta archeologica dell’anno.

“Questa iniziativa non è solo una valorizzazione del nostro patrimonio culturale, ma rappresenta anche un modello per la collaborazione tra istituzioni”, ha aggiunto Rosolen. L’evento ha visto la partecipazione di figure di spicco, tra cui il rettore Roberto Pinton, l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone, e la direttrice del Museo Archeologico di Udine, Paola Visentini. Questi esperti hanno evidenziato l’importanza di investire nella ricerca e nella formazione per mantenere alta la qualità degli studi e delle scoperte nel campo archeologico.

L’artista friulana Serena Del Piccolo ha realizzato la replica partendo da un rilievo ottenuto tramite scansione laser, trasformandolo in un file digitale per poi utilizzare la tecnologia di stampa 3D. La replica è stata successivamente assemblata e rifinita con grande cura, rendendo omaggio all’arte e all’ingegneria dei popoli antichi e offrendo un’esperienza tangibile ai visitatori.

L’esposizione della replica del bassorilievo di Faida, situata nel secondo atrio del palazzo Antonini, sarà arricchita fino al 28 aprile da una mostra fotografica e da un’esperienza di visita virtuale prenotabile tramite QR code. Questo permetterà ai visitatori di approfondire la conoscenza del sistema di irrigazione assiro e dell’importanza storica di Ninive, capitale dell’impero assiro, attraverso gli eccezionali bassorilievi che raccontano storie di dei e re.

Collaborazioni e Futuro dell’Archeologia

Il prestito della replica è stato concesso dai Civici Musei di Udine, che l’hanno già esposta in una grande mostra presso il castello di Udine nel 2022-2023. La comunità di studiosi viene costantemente incentivata a collaborare e integrare nuove conoscenze attraverso scambi e programmi di formazione, come confermato da Linda Borean, direttrice del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale: “Lavorare insieme è fondamentale per garantire che le scoperte archeologiche vengano valorizzate e comprese appieno, non solo nel nostro Paese, ma a livello internazionale”.

Attualmente, l’Università di Udine è attivamente impegnata in una serie di progetti archeologici, con particolare attenzione a uno scavo significativo nella regione del Peloponneso, risalente all’epoca micenea. Grazie a questo impegno, gli studenti hanno l’opportunità di partecipare direttamente alle indagini sul campo, apprendere tecniche archeologiche avanzate e contribuire a scoperte di valore storico inestimabile.

In un’epoca in cui la sostenibilità e la valorizzazione del patrimonio culturale sono diventati temi cruciali, l’Università di Udine si conferma pioniere nell’approccio all’archeologia moderna. Mantenere viva la memoria storica e promuovere una rete di istituzioni collaborative è essenziale per preservare le testimonianze del passato e per formare le nuove generazioni di archeologi e studiosi.

In chiusura, è chiaro che l’Università di Udine non solo sta costruendo un importante patrimonio archeologico, ma sta anche ispirando una comunità di apprendimento e scoperta, contribuendo attivamente alla diffusione della conoscenza storica e culturale. La storia è qui, non solo da esplorare, ma da vivere e condividere.

-Foto regione Friuli Venezia Giulia-(ITALPRESS).

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