Uomo trovato morto nel bagagliaio dell’auto in accappatoio: è giallo
Giallo in un garage a Modena. Gli agenti della Polizia Stradale hanno trovato il cadavere di un 77enne residente in via Turati. Sono stati i vicini di casa, allertati a loro volta dalla donna delle pulizie, a denunciare agli agenti la scomparsa dell’uomo, che viveva solo nella propria abitazione, in maniera schiva e ritirata anche a causa di una disabilità.
Dell’uomo si erano perse le tracce da alcune ore in maniera decisamente insolita, in quanto era solito comunicare i suoi spostamenti alla signora che svolgeva i lavori domestici.
Dopo la segnalazione il ritrovamento del corpo senza vita del 77enne. Il cadavere, in biancheria e accappatoio, era riverso nel baule aperto dell’auto, una Nissan Micra posteggiata nel garage di casa. Il motore del mezzo era acceso e l’ambiente saturo di monossido di carbonio. Tuttavia, l’accappatoio era intriso del sangue dell’uomo, fuoriuscito da un taglio alla gola.
Sembra trattarsi di un suicidio mal inscenato, le circostanze sono apparse subito ambigue e l’intervento della Squadra Mobile della Questura di Modena ha cercato di raccogliere tutti gli elementi disponibili.
La vittima, originaria del Canada e residente da diversi anni a Pavullo, è stata descritta come una persona schiva ma cordiale e del tutto autosufficiente, che in passato non aveva mai dato segnali che potessero far temere un gesto estremo.
In una stanza del secondo piano dell’abitazione è stato trovato un oggetto sporco di sangue che verosimilmente è stata la causa della ferita, ma lungo il tragitto tra la stanza e il garage non sono emerse tracce di sangue. Il percorso di due piani percorso dall’uomo resta perciò un giallo.
La vittima era da tempo priva di una gamba (a causa di un incidente di molti anni fa in cui aveva perso anche un avambraccio) e si muoveva con una protesi che era depositata in casa e non nel garage o sull’auto.
Gli elementi discordanti lasciano quindi aperta ogni ipotesi nell’indagine dei poliziotti, che attendono nelle prossime ore un’autopsia sul cadavere, disposta dalla procura. L’esame dovrà chiarire le cause della morte e risulterà quindi fondamentale per capire se si sia trattato di un suicidio, per quanto elaborato, o se qualcuno abbia ucciso il 77enne per poi rinscenare un depistaggio.
A insinuare dubbi negli inquirenti il fatto che Collinnsplatt quel giorno era privo delle protesi (trovate in casa) e che a detta di suoi conoscenti per lui era impossibile deambulare autonomamente. Il rinvenimento di una stampella in garage non dimostra che l’uomo sia sceso da solo: la stampella la utilizzava difatti, a quanto pare, per mettersi e togliersi le protesti.