Usa, Gb e Francia attaccano la Siria, colpiti siti chimici

Usa, Gb e Francia attaccano la Siria, colpiti siti chimici

Usa, Gb e Francia attaccano la Siria. A una settimana dall’attacco chimico alla città siriana di Duma arriva la risposta di Trump e dei suoi alleati.

Una pioggia di fuoco su damasco questa notte, colpito siti chimici e strategici. Il presidente Trump ha fatto in diretta tv un drammatico discorso alla nazione, in cui ha insistito sulla necessità di agire contro i crimini e la barbarie perpetrati dal regime di Bashar al Assad, definito “un mostro” che massacra il proprio popolo.

“Poco fa ho ordinato alle forze armate statunitensi di lanciare attacchi in Siria” ha detto Trump alle 21 ora americana, le 3 in Italia. Il presidente americano ha annunciato “attacchi di precisioni” contro obiettivi in Siria collegati al programma di armi chimiche.

Usa, Gb e Francia attaccano la Siria: colpito deposito di armi chimiche

Tre gli obiettivi colpiti nella notte: un centro di ricerca a Damasco, un deposito di armi chimiche a ovest di Homs, e di un altro deposito e un centro di comando sempre nei pressi di Homs. I missili sono partiti sia da alcuni bombardieri sia da almeno una delle navi militari americane posizionate nelle acque del Mar Rosso.

Nel raid, almeno sei soldati americani sarebbero rimasti feriti. Lo ha detto una fonte militare siriana alla Dpa, nello stesso raid sarebbero rimasti feriti anche tre civili.

Nel suo discorso in tv, Trump ha aggiunto: “Siamo pronti a sostenere questa risposta fin quando il regime siriano non smetterà di usare agenti chimici proibiti” ha quindi scandito il presidente statunitense. Poi rivolgendosi a Mosca ha sottolineato: “la Russia deve decidere se continuare lungo questo sentiero buio”.

La replica di Mosca

Durissima la replica di Mosca che ha parlato di un’azione che avra gravi conseguenze. L’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Anatov ha annunciato che l’attacco non resterà senza “conseguenze”. “Insultare il presidente della Russia – ha rimarcato – è inaccettabile e inammissibile”. “Tutta la responsabilità sta a Washington, Londra e Parigi – ha detto in una nota”.

Nella notte, anche la premier britannica Theresa May ha annunciato di aver dato ordine alle forze militari britanniche “di condurre attacchi coordinati per ridurre il potenziale dell’armamento chimico del regime di Damasco e dissuaderne l’uso”. Nel suo discorso May ha fatto riferimento a Douma parlando di “un attacco chimico che ha ucciso 75 persone, inclusi bambini, in circostanze di puro orrore”.

“La linea rossa fissata dalla Francia nel maggio del 2017 e’ stata superata. Quindi ho ordinato alle forze armate francesi di intervenire questa notte, nell’ambito di un’operazione internazionale congiunta con gli Stati Uniti d’America e il Regno Unito e diretta contro arsenali chimici clandestini del regime siriano”. Cosi’ il presidente francese, Emmanuel Macron, twittando la foto del momento in cui ha ordinato l’attacco.

La reazione della politica italiana

La conferenza stampa di Gentiloni: nessuna escalation

“L’azione di questa notte è stata circoscritta, mirata a colpire le capacità di fabbricazione o di diffusione di armi chimiche: non può e non deve essere l’inizio di un’escalation”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni in una conferenza stampa sull’attacco in Siria. L’azione di questa notte è stata una risposta “motivata all’uso di armi chimiche” ma, ha sottolineato, “l’Italia non ha partecipato all’attacco”. Il premier si è consultato con il presidente Sergio Mattarella in un telefonata nel corso della quale hanno fatto il punto della situazione.

Il tweet di Matteo Salvini

Stanno ancora cercando le “armi chimiche” di Saddam, stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi “missili intelligenti”, aiutando peraltro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi. #stopwar #stopisis”. Così il leader del Carroccio sui social esprime la sua vicinanza alla Siria.

 

 

La posizione del Parlamento Europeo con Antonio Tajani

Critico il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che sempre su Twitter ha voluto esporsi in prima persona sulla guerra in Siria e sull’attacco degli Usa: “L’Europa deve giocare un ruolo maggiore nel garantire la pace e nell’evitare l’aggravarsi di crisi umanitarie, come quella che soffrono i siriani”, sottolineando però che “l’uso di armi chimiche è inaccettabile”.

 

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