Vaccini obbligatori a scuola, polemiche sulla proposta di legge
Obbligo di vaccino in tutta Italia. Si lavora per renderlo legge. Dopo la proposta regionale dell’Emilia Romagna, la ministra della salute, Beatrice Lorenzin, propone la nuova norma. Basta ‘fake news’ e lotte contro i vaccini. I diritti alla salute e all’istruzione devono essere entrambi contemporaneamente garantiti, come espone il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin
La Lorenzin dichiara: “Serve una risposta alle fake news. È pronto un testo di legge con un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal ministero, l’ho mandato al presidente del Consiglio e lo porterò in Consiglio dei ministri”.
Cosa prevede il testo di legge
Le vaccinazioni obbligatorie, al momento, sono: antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica e antiepatite virale B. Diventeranno, probabilmente, obbligatori anche quelli al momento raccomandati: l’haemophilus B, il morbillo, la parotite, la rosolia, il pneumococco e il meningococco C.
Bisognerà presentare un certificato vaccinale al momento dell’ammissione, che verrà visionato dal dirigente scolastico. Se l’esito sarà negativo, verrà rifiutata l’iscrizione. Saranno probabilmente previste anche eccezione, casi in cui i bambini potrebbero essere esonerati dai vaccini per motivi sanitari: servirà una certificazione anche in questo caso. Si valuta anche l’apertura di una banca dati scolastica con i vaccini effettuati dagli alunni.
La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli
La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, risponde con la richiesta di concordare insieme il testo, per salvaguardare il diritto allo studio. La richiesta ha fatto vacillare gli equilibri di Palazzo Chigi e il premier Gentiloni ha archiviato il caso come “una polemica tutt’altro che necessaria”. Il Cdm fa sapere che il testo di legge sarà concertato da i ministri competenti e passerà dalla revisione del Consiglio in settimana. Il Miur avverte “i diritti all’istruzione e alla salute devono essere entrambi garantiti”.
L’opinione dell’immunologo Roberto Burioni
L’immunologo pro vaccini, Roberto Burioni, scrive: “Quando parliamo del diritto allo studio ricordiamoci che anche i bambini immunodepressi, trapiantati o ammalati hanno il diritto di frequentare le scuole e studiare senza rischiare la vita. Questo diritto io lo vedo prevalente rispetto a quello che invocano i genitori che non vogliono vaccinare i figli”.