Vaccini, radiato Dario Miedico. Comilva: “Mossa pianificata”

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«Esterrefatti, siamo tutti senza parole per tale evento che pare far ritornare l’Italia ai tempi del nazi-fascismo, ma crediamo fortemente che sia una mossa voluta e pianificata che si inserisce in un perfido meccanismo più grande».

E’ questo il commento di Comilva, il coordinamento associazione italiana per la libertà delle vaccinazioni, in merito alla radiazione dall’albo dei medici di Dario Miedico, firmatario della lettera che esprimeva perplessità circa l’introduzione dell’obbligatorietà di 12 vaccini in età pediatrica.

«La scienza – prosegue Comilva – ha deciso di imbavagliare chi non si allinea completamente con le direttive fornite. Nessuno di noi, medici compresi, può manifestare ora come ora, il proprio dissenso e il proprio sdegno per le decisioni e le misure prese in ambito vaccinale. Dario Miedico non è solo in questa battaglia: con lui ci sono migliaia di genitori, migliaia di danneggiati da vaccino. Tutti insieme siamo protagonisti di un pezzo importante della storia del nostro paese».

La radiazione di Miedico non è il primo caso. Nei mesi scorsi l’Ordine dei medici di Treviso aveva sanzionato Roberto Gava, uno dei 153 firmatari degli stessa lettera inviata nell’ottobre del 2015 all’Istituto Superiore di Sanità. Nel corso delle prossime settimane si terranno vari colloqui con i medici che avevano espresso perplessità sulla decisione di rendere i vaccini obbligatori per i bambini da 0-6 anni.

Annunciato il ricorso

Dario Miedico ha già annunciato che, dopo aver ricevuto le motivazioni, presenterà ricorso contro la sanzione, che lo vede fuori dall’Ordine. Il noto epidemiologo afferma di non essere contro i vaccini, ma di non condividerne l’obbligatorietà. Dopo la diffusione della notizia della radiazione tanti i messaggi di solidarietà da parte delle varie associazioni di genitori che finora hanno potuto esercitare il diritto di libera scelta per i propri figli. Tra questi il Gruppo Genitori “No Obbligo Lombardia” che ha annunciato che più di 2 mila famiglie lombarde sono pronte ad avviare una battaglia legale per bloccare il decreto ministeriale, che prevede l’obbligo vaccinale per accedere alla scuola materna ed elementare.

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