Velocità diverse nella crescita dell’economia italiana

Velocità diverse nella crescita dell’economia italiana

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Il Pil italiano ha registrato una crescita dello 0,3% nel primo trimestre, nonostante la contrazione della produzione industriale e dei consumi di beni. Tra i settori che hanno contribuito positivamente alla crescita ci sono il turismo, che ha raggiunto livelli record, i servizi in moderata crescita e l’export netto. Tuttavia, alcune problematiche nel settore dei trasporti mondiali di merci, l’energia ancora costosa e i tassi di interesse ai massimi stanno influenzando negativamente l’economia. La fiducia delle famiglie e delle imprese è in calo, secondo quanto emerge dalla Congiuntura flash del Centro studi di Confindustria.

In Italia, l’inflazione è rimasta bassa nel mese di aprile (+0,8%). Il calo dei prezzi energetici si è attenuato rispetto all’anno precedente (-12,1% annuo, da -24,7% alla fine del 2023), mentre i prezzi core hanno rallentato la loro crescita (+2,1%). Nonostante i tassi di interesse siano diminuiti leggermente e la diminuzione dei prestiti alle imprese si sia stabilizzata, il credito continua a non sostenere i consumi e gli investimenti. A marzo, si è registrata una frenata dei consumi, in particolare di beni, confermata dal calo delle vendite al dettaglio (-0,1% nel mese e -0,4% nel primo trimestre).

La fiducia delle famiglie è diminuita per il secondo mese consecutivo ad aprile, e gli ordini delle imprese che producono beni strumentali hanno confermato il trend al ribasso, segnalando un avvio difficile per il secondo trimestre. Nonostante ciò, il numero di occupati è aumentato dello 0,2% nel primo trimestre, con un aumento di 133mila dipendenti a tempo indeterminato (+0,8%), una diminuzione di 72mila lavoratori temporanei (-2,5%) e autonomi pressoché stabili.

Le retribuzioni contrattuali nel settore privato hanno accelerato la loro crescita nel primo trimestre, con un aumento del 4,7% nell’industria (+3,2% nel 2023) e del 2,3% nei servizi (da +1,3%), rispetto al tasso di inflazione dell’0,9%. Il turismo straniero ha registrato una crescita del 20% in termini di spesa corrente nei primi due mesi dell’anno, proseguendo il trend positivo dell’anno precedente che era stato un anno record.

A marzo, l’indice RTT nei servizi ha registrato un calo del 3,2%, ma il trimestre si è chiuso con una crescita del 2,3%. Anche l’indice Pmi è leggermente diminuito ad aprile (54,3 da 54,6), continuando comunque a segnalare una crescita, mentre la fiducia delle imprese è scesa ai minimi dall’inizio del 2024.

Nel settore industriale, si è registrata una ulteriore flessione dell’indice RTT a marzo, dopo un leggero calo a febbraio. Questo insieme al calo delle scorte è coerente con la diminuzione della produzione (-0,5% a marzo, -1,3% nel primo trimestre). Gli indicatori per il mese di aprile sono tutti negativi: l’indice HCOB PMI è nuovamente sceso in zona di contrazione (47,3 da 50,4), l’indagine rapida CSC mostra un lieve peggioramento delle attese sulla produzione e la fiducia delle imprese manifatturiere oscilla sui minimi livelli.

Nel primo trimestre, l’import italiano di beni è diminuito del 2,8% in volume, superando la diminuzione dell’export (-0,8%), contribuendo positivamente al Pil e aumentando il saldo commerciale di 12,8 miliardi di euro. Nel complesso, il commercio mondiale ha stagnato nei primi due mesi dell’anno (-0,1% rispetto al quarto trimestre del 2023).

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