Venezia, Guadagnino alla ricerca dell’umanità anche nelle persone più oscure
Il regista Luca Guadagnino presenta il suo ultimo film “Queer”, tratto dall’omonimo libro di William S. Borroughs. Guadagnino sottolinea l’importanza di non giudicare le persone e di cercare l’umanità anche nelle persone più oscure. L’adattamento cinematografico del romanzo riflette sull’idea di chi siamo quando siamo da soli e sull’amore incondizionato. L’attore protagonista Daniel Craig esprime ammirazione per Guadagnino e dichiara che lavorare con lui è un processo liberatorio. Il film si propone di far riflettere il pubblico sulla complessità dell’amore e della vita umana, offrendo un’immersione nel mondo di Borroughs attraverso un’interpretazione visiva e artigianale.
Luca Guadagnino presenta il film Queer a Venezia
Luca Guadagnino si è presentato oggi in conferenza stampa alla Mostra del cinema di Venezia per presentare il suo ultimo film, Queer, un adattamento cinematografico del libro omonimo di William S. Borroughs. Il regista ha parlato della sua visione artistica e del suo approccio alla narrazione, sottolineando l’importanza di trovare l’umanità anche nelle persone più oscure.
Guadagnino ha raccontato che la lettura del romanzo di Borroughs a 17 anni è stata per lui una rivelazione, che ha influenzato profondamente la sua visione del mondo e dell’arte. Ha spiegato che il titolo diverso e l’assenza di giudizio nei confronti dei personaggi lo hanno spinto a portare Queer sul grande schermo, trasmettendo al pubblico il messaggio di cercare l’essenza di chi siamo quando siamo da soli.
Il regista ha sottolineato l’importanza di creare un adattamento che rispettasse la poetica unica di Borroughs, aggiungendo un tocco visuale e artigianale al racconto. Ha citato l’influenza di registi come Powell e Pressburger nella sua ricerca di trasporre il mondo del romanzo sullo schermo, concentrandosi sull’immaginazione e sulla creazione di mondi paralleli.
Daniel Craig, protagonista del film, ha elogiato Guadagnino e la sua capacità di ascoltare e collaborare. Ha parlato dell’immersione nel personaggio di William Lee e della ricerca dell’essenza di Borroughs dietro la maschera pubblica. Craig ha evidenziato l’importanza della storia d’amore raccontata nel film, sottolineando la bellezza e la profondità del messaggio di Borroughs.
La visione umanistica di Luca Guadagnino in Queer
Luca Guadagnino, regista di Queer, ha espresso la sua filosofia di vita durante la conferenza stampa alla Mostra del cinema di Venezia. Un signore che va a letto presto, non ha mai assunto droghe e ama osservare la vita delle persone senza giudicarle. La sua ricerca dell’umanità anche nelle persone più oscure si riflette nel film, in cui il protagonista affronta un’ossessione che lo separa dalla persona amata.
Guadagnino ha spiegato come il romanzo di William S. Borroughs abbia cambiato la sua vita a 17 anni e come abbia desiderato portarlo sul grande schermo per esplorare il concetto di identità e amore. L’adattamento cinematografico di Queer si propone di far riflettere il pubblico sulle proprie solitudini e sulle maschere che ognuno indossa quando è da solo.
Daniel Craig, protagonista del film, ha elogiato Guadagnino come un grande uomo e regista, sottolineando che Queer è un progetto che ha voluto realizzare da tempo. La collaborazione tra i due è stata descritta come liberatoria e stimolante, con Craig che ha studiato il personaggio di Borroughs per interpretarlo con profondità ed empatia.
Il messaggio di Queer, con la sua promessa di un amore più vasto degli imperi, si concretizza nel lavoro di Guadagnino e Craig, che cercano di portare sullo schermo non solo una storia d’amore ma anche un’indagine sulla natura umana e sulla ricerca di se stessi.
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