Venezuela, Maduro chiede mandato di cattura per la procuratrice Diaz

Venezuela, Maduro chiede mandato di cattura per la procuratrice Diaz

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro passa all’attacco e annuncia un mandato di cattura internazionale nei confronti dell’ex procuratrice generale, la “traditrice” Luisa Ortega Diaz.

Il leader ‘chavista’ ha inoltre chiesto “aiuto al Papa” a causa della “minaccia militare degli Stati Uniti”. Il leader venezuelano accusa Ortega Diaz di frequentare “l’oligarchia colombiana e i golpisti brasiliani”, precisando di aver denunciato presso l’Interpol anche il marito, il deputato dell’opposizione German Ferrer.

La procuratrice fuggita in Colombia

Ortega Diaz e il consorte sono scappati in Colombia. “Spero che questi delinquenti siano consegnati alla giustizia del Venezuela, nel territorio e giurisdizione del nostro Paese”, ha sottolineato, accusando l’opposizione interna e Donald Trump, ma anche il presidente colombiano Juan Manuel Santos, quello argentino Mauricio Macri e “la sinistra sudamericana”.

La contestata assemblea costituente del Venezuela, considerata illegale dalla maggior parte della comunità internazionale, l’ha destituita ai primi di agosto. La settimana scorsa, la polizia ha perquisito la sua abitazione sequestrando computer e documenti, mentre il suo successore, Tareq William Saab, ha chiesto l’arresto del marito.

Diaz presenterà prove sulla corruzione di Maduro

Ortega Diaz parteciperà in Brasile ad un incontro con pm di diversi paesi sudamericani, colloquio nel quale – hanno precisato media di Caracas – intende “mostrare al mondo le prove che accusano Nicolas Maduro e il suo entourage su gravi fatti di corruzione”. Il governo di Michel Temer ha infatti confermato che Ortega Diaz ha lasciato Bogotà per recarsi in Brasile. Maduro comunque non cede. Il presidente ha sottolineato l'”alleanza profonda” tra Caracas e Mosca: “sosteniamo Mosca su tutti gli scenari internazionali. Vladimir Putin è il principale leader del mondo, equo e ragionevole, un leader di pace. Presto andrò in Russia”, paese che, ha puntualizzato Maduro, “appoggia in pieno il Venezuela”.

 

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