Venezuela, Maduro vuole riformare la Costituzione: scontri in piazza

Venezuela, Maduro vuole riformare la Costituzione: scontri in piazza

Scontri e tensione sempre più alta in Venezuela. Il presidente, Nicolas Maduro, ha annunciato l’avvio di un processo per scrivere una nuova Costituzione.

Colpo di Stato

L’opposizione parla di colpo di Stato e ha chiesto ai venezuelani di “ribellarsi”. Maduro ha avviato il processo per riformare la Costituzione. Ha promesso “un’Assemblea Nazionale Costituente chavista”. “Per arrivare alla pace di cui il Paese ha bisogno, per sventare il colpo di Stato fascista e perchè sia il popolo con la sua sovranità a imporre la pace, l’armonia e il dialogo nazionale autentico”.

L’opposizione, da canto suo, ha invitato a nuove proteste nelle strade. Ha anche annunciato che oggi l’Assemblea Nazionale terrà una seduta per affrontare “il golpe di Stato più grave della storia del Venezuela”.

Assemblea costituente

Nei piani di Maduro sarà un’assemblea Costituente “popolare, dei cittadini, e operaia”. Una parte dei suoi componenti saranno scelti dai diversi settori della società.

In cosa consisterà ancora la riforma non è chiaro, ma l’obiettivo è quello di mettere nell’angolo l’Assemblea nazionale. Il Parlamento, controllato dall’opposizione, l’unico potere del Paese che non è ancora controllato da Maduro.

Tra le novità, assegnare rango costituzionale al Poder Comunal, come il governo chiama le organizzazioni affini al Partido Socialista Unido.

La Costituzione attuale era stata adottata nel 1999 su iniziativa di Hugo Chavez, predecessore e padre putativo di Maduro. Era stata scritta da 131 costituenti eletti con suffragio diretto, universale e segreto, e poi approvata con referendum.

Il segretario generale dell’Osa, l’Organizzazione degli Stati americani, Luis Almagro, ha avvertito che i Paesi che compongono l’organismo vigileranno affinchè il governo di Maduro non consolidi una dittatura.

Proteste e scontri a Caracas

Il Paese è sempre più polarizzato. A un mese esatto dall’inizio delle proteste, lunedì a Caracas sono scesi in strada migliaia di oppositori e anche chavisti. Nella capitale, ci sono state manifestazioni per chiedere le dimissioni di Maduro e le elezioni anticipate, segnate da scontri tra i manifestanti e le forze di sicurezza.

Manifestazioni dell’opposizione, anche in altre città. “Maduro rafforza il colpo di Stato e approfondisce la grave crisi”. Questo ha dichiarato su Twitter uno dei principali leader dell’opposizione, Henrique Capriles. Ex candidato alle presidenziali, che ha invitato a “disobbedire a una simile follia”.

Il presidente del Parlamento, l’oppositore Julio Borges, annunciando la sessione speciale della Camera, ha detto che “Maduro tenta di cancellare il voto popolare”. Il deputato ha chiesto alle Forze Armate di pronunciarsi, cosi’ come alle altre istituzioni, “al procuratore nazionale (Luisa Ortega), i magistrati, a chi abbia ancora coscienza e abbia a cuore il Paese, perchè non facciano passare il golpe e si ribellino”.

Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha annunciato che ha deciso di convocare una «Assemblea Costituente del popolo», per riformare la struttura giuridica dello stato e «portare la pace al nostro Paese», una mossa già denunciata come golpista dall’opposizione.

Le manifestazioni antigovernative si susseguono dall’inizio di aprile, con un bilancio di almeno 30 morti con centinaia di feriti e migliaia di persone fermate o arrestate. Lunedì le unità antisommossa della polizia e la Guardia Nazionale sono già intervenute con gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti.

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