Il vento salva Torino dallo smog, ma intanto la Val Susa brucia

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Un vento da record sta spazzando il nord. Mentre Torino respira un po’ m ella Valle di Susa devastata da giorni dagli incendi le raffiche di vento hanno superato oggi i 95 kmh, registrati alla stazione meteo Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale). Vento da record anche nel parco del Gran Paradiso, tra Piemonte e Valle d’Aosta, con raffiche a 109.8 kmh.  Il vento di ricaduta ha riportato le temperature a 25.7 gradi nel centro di Torino, oltre 7 in più rispetto a sabato; ad Acqui Terme (Alessandria) massima di 23.4 gradi.

Via lo smog

Il vento ha spazzato via la spessa coltre di smog che soffocava Torino e di conseguenza, almeno fino a domenica prossima, gli automobilisti possono stare tranquilli: le misure anti smog resteranno nei cassetti, pronte a essere rispolverate quando la situazione tornerà critica.

Il vento caldo che domenica dal tardo pomeriggio ha cominciato a soffiare ha prodotto un duplice effetto: aumentare ulteriormente le temperature, già ben più alte della media, con effetti prevedibilmente nefasti sulla siccità; ma, al tempo stesso, spazzare via la cappa di smog che da giorni incombeva.

Il risultato è che ieri le centraline Arpa hanno rilevato concentrazioni di Pm10, le polveri sottili, inferiori ai limiti di legge (50 microgrammi al metro cubo): solo alle 12 i valori erano a 61, ma nel resto della giornata hanno oscillato tra 20 e 45. Lo stesso accadrà oggi, ma già da domani l’Agenzia per l’ambiente prevede valori superiori a 50 microgrammi. È quindi possibile che lo stop ai diesel Euro 3 ed Euro 4 scatti nuovamente domenica.

Le polemiche delle categorie produttive riguardo ai blocchi delle auto

Molte le polemiche sollevate dalle misure anti smog e il malcontento tra cittadini, soprattutto tra le categorie produttive. La giunta Appendino ha così deciso di revocare i blocchi ai diesel fino all’Euro 5, con una forzatura rispetto alle regole fissate dalle regioni del Bacino Padano, tanto che, ad esempio, Milano e le altre città lombarde continuano a bloccare.

Secondo il protocollo le misure anti smog cadono nel momento in cui si certifica un giorno con Pm10 al di sotto dei livelli di guardia e se ne prevedono almeno altri due consecutivi. Non è il caso di domenica: la situazione stava sì migliorando, ma il Pm10 della giornata si è attestato sugli 84 microgrammi.

La Val di Susa brucia

La Val Susa, dove da inizio anno sono caduti la metà dei millimetri di pioggia medi per la stagione, brucia. Il vento è arrivato: è il fohn, il favonio dei latini, forte, fortissimo, e i piromani si sono scatenati. E i boschi muoiono. Così, da una parte si attenua l’inquinamento che gli uomini producono, dall’altro, bruciando ettari ed ettari di boschi, aumenta la CO2, e perciò l’inquinamento.

In Valsusa continua a bruciare la montagna sopra Bussoleno,dove le fiamme hanno raggiunto i 1.900 metri di quota bruciando un centinaio di ettari di vegetazione. Sulla zona continuano ad agire due Canadair. I vigili del fuoco hanno raggiunto la zona boschiva con oltre una decina di squadre per contenere l’avanzata delle fiamme.

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