Veronesi, i suoi consigli per vivere a lungo e in salute
Umberto Veronesi, celebre oncologo venuto a mancare circa un mese fa, ha sempre condotto una vita sana ed è stato sempre esempio di sana alimentazione abbinata ad uno stile di vita corretto sotto diversi aspetti. L’accettazione del tempo che passa e dei cambiamenti che questo comporta sul nostro corpo è il primo passo per mettere in atto dei comportamenti efficaci per garantirci una vita bella e lunga. Se la carta di identità ci rivela che abbiamo più di 75 anni non possiamo fare a meno di fermarci ed adattare il nostro stile di vita alla nostra età anagrafica.
I consigli
Cammina ogni giorno, vai su e giù per le scale, usa le braccia per portare piccoli carichi. Uno degli elementi importanti per mantenersi in salute è l’attività fisica. Il corpo che invecchia produce meno energia, ha meno scatto e resistenza, tuttavia non perde la possibilità di muoversi. Dovrebbe continuare a farlo, resistere alla tentazione della pigrizia e dell’inattività e non rinunciare. Muoversi è importante.
Amare è il bisogno primario. Il desiderio sessuale può avere modificazioni dovute a livelli ormonali differenti e a esperienze che ne plasmano alcuni aspetti, tuttavia non è destinato a scemare con l’età. È impossibile che accada, soprattutto nell’uomo, mentre nella donna il desiderio cambia spesso le sue caratteristiche e richiede adattamenti più profondi nella vita di relazione. Cambia, quindi, ma non scompare. Un errore incomprensibile alle età più avanzate è rinunciare all’attività sessuale.
Mangiare poco non significa privarsi del necessario: l’allungamento più significativo della vita si è avuto storicamente nei Paesi in cui le condizioni igienico-sanitarie sono migliorate e la fame è stata debellata, ma non abbiamo bisogno di tanto cibo, non ci dà granché dal punto di vista della salute e appesantisce il funzionamento di organi e apparati.Quantità, ma anche qualità. Circa il 50% delle malattie più gravi e frequenti (anche tumorali) trova una genesi nel cattivo comportamento personale, che di solito è la scelta sbagliata di ciò che si mangia o si beve.
La carne, soprattutto se rossa, stimola la proliferazione delle cellule malate in alcuni tumori e aumenta il rischio generale di malattia cardiovascolare e tumorale: ciò implica che chi mangia carne abbia un rischio maggiore di ammalarsi di tumore e malattia cardiologica rispetto ai vegetariani, che, in ogni caso, sembra vivano alcuni anni di più rispetto ai carnivori. Gli alimenti di origine vegetale hanno una funzione protettiva, per esempio contro l’azione dei radicali liberi. Frutta e verdura sono poverissime di grassi e ricche di fibre.
La base è la voglia di esistere. “Nella mia lunga carriera di medico e ricercatore – ha dichiarato – ho visto decine di migliaia di persone, non solo nel contesto drammatico e difficile della malattia: ho viaggiato, incontrato culture e nazionalità differenti, ho avuto il privilegio di assumere cariche che mi hanno costretto a mettermi in discussione e trovare terreni comunicativi adatti con popoli la cui cultura era distante dalla mia. Ho affrontato sempre la vita con la voglia di vedere cosa sarebbe successo dopo. Ciò che i longevi hanno è la voglia di guardare oltre”.