Veterinari dell’Ordine difendono comportamento materno dell’orsa KJ1 e si oppongono alla sua uccisione

Veterinari dell’Ordine difendono comportamento materno dell’orsa KJ1 e si oppongono alla sua uccisione

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L’uccisione dell’orsa Kj1 da parte della Guardia Forestale lo scorso 30 luglio ha suscitato un’onda di proteste e indignazione tra gli animalisti e non solo. L’esemplare, insieme ai suoi tre piccoli, aveva aggredito un turista francese nel comune di Dro il 16 luglio, causando la decisione del presidente della Provincia Maurizio Fugatti di abbatterla. Questa scelta ha provocato polemiche e tensioni tra le associazioni animaliste e l’opinione pubblica.

Il decreto di abbattimento della orsa Kj1 ha annullato due sentenze del Tar che avevano sospeso l’uccisione dell’animale, sottolineando la pericolosità delle interazioni avute con gli esseri umani. L’orsa di 22 anni è stata individuata facilmente grazie al radiocollare e uccisa dalla Guardia Forestale, causando una forte reazione da parte delle associazioni animaliste e del mondo veterinario.

La Federazione Italiana Ordine dei Veterinari ha espresso disapprovazione per l’operato della Provincia di Trento, sottolineando l’importanza della costruzione della cittadinanza scientifica in una società democratica della conoscenza. L’orsa Kj1 è diventata il simbolo di una gestione discutibile degli orsi sul territorio, prima considerati attrazioni turistiche e poi eliminati come pericolo.

La FNOVI ha attaccato duramente la gestione degli orsi in Trentino, criticando l’approccio scientifico scorretto adottato dalle autorità provinciali. La biodiversità va tutelata per i suoi valori economici, scientifici, estetici, etici, culturali e politici, e l’abbattimento degli animali problematici non dovrebbe essere la prima e unica soluzione adottata.

L’orso è un animale che va rispettato per quello che è, e la madre orsa merita di essere trattata con compassione e rispetto. Le decisioni prese dall’amministrazione della provincia autonoma di Trento non dovrebbero essere prese alla leggera, considerando l’importanza della conservazione della biodiversità e del rispetto per tutte le forme di vita presenti sul nostro pianeta.

La legge che regolamenta l’abbattimento degli orsi ritenuti “problematici” è stata approvata dal Consiglio provinciale lo scorso marzo, consentendo l’uccisione di fino a 8 orsi all’anno. Questa normativa ha sollevato ulteriori dibattiti e controversie sulla gestione degli animali selvatici e sull’importanza di adottare approcci più equilibrati e rispettosi nei confronti della fauna locale.

In conclusione, l’uccisione dell’orsa Kj1 ha evidenziato le divergenze e le tensioni esistenti tra le varie parti coinvolte nella gestione della fauna selvatica in Trentino. È fondamentale trovare un equilibrio tra la protezione delle persone e la conservazione delle specie, rispettando il diritto alla vita di tutti gli esseri viventi che condividono il nostro ecosistema.

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