Vinitaly attrarrà 3.000 buyer statunitensi nonostante i dazi confermati

Vinitaly attrarrà 3.000 buyer statunitensi nonostante i dazi confermati

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I dazi del 20% annunciati da Trump non rallentano l’entusiasmo degli operatori americani per Vinitaly a Verona. Con oltre 3.000 buyer confermati, il numero rimane stabile rispetto all’anno scorso, dimostrando un interesse continuo nel mercato del vino italiano ed europeo. Veronafiere si impegna nel facilitare gli incontri tra aziende e importatori statunitensi, e organizza una serata di networking dedicata agli operatori americani durante la fiera. La presenza dei top buyer statunitensi, selezionati da Veronafiere e ICE, mostra il forte legame tra Italia e USA nel settore vinicolo. La prossima edizione di Vinitaly.USA sarà a Chicago nel 2025.

Operatori americani confermati a Vinitaly nonostante i dazi per il vino italiano

Nonostante i dazi del 20% sul vino italiano ed europeo annunciati da Trump, più di 3.000 buyer americani confermano la loro presenza alla 57^ edizione di Vinitaly a Verona. Questo dato conferma il record dell’anno precedente e rappresenta una notizia incoraggiante per le aziende vinicole italiane. La presenza degli operatori statunitensi è un segnale positivo per il settore e per Vinitaly, nonostante l’incertezza che si prospetta sul futuro dell’export vinicolo italiano.

Veronafiere mette a disposizione la piattaforma di Vinitaly per favorire eventuali accordi diretti tra le aziende, le associazioni italiane e i distributori-importatori statunitensi, alleviando così l’impatto dei dazi sui mercati. Tra i 3.000 operatori Usa presenti a Vinitaly, anche i 120 top buyer statunitensi selezionati da Veronafiere e ICE, provenienti soprattutto da Texas, Midwest, California, Florida e New York.

Nel programma dell’evento sono previsti incontri b2b in fiera e una serata di networking dedicata agli operatori americani, durante la quale verrà presentata anche la prossima edizione di Vinitaly.USA a Chicago nel 2025. Nonostante le sfide poste dai dazi imposti da Trump, la presenza e l’impegno degli operatori Usa a Vinitaly confermano la forza e l’importanza del mercato vinicolo statunitense per l’Italia.

La partecipazione dei buyer americani testimonia la resilienza e la determinazione del settore vinicolo italiano nel confrontarsi con le sfide internazionali. Vinitaly si conferma uno dei principali eventi del settore, capace di attrarre e coinvolgere operatori di tutto il mondo nonostante le incertezze sul panorama commerciale globale.

Partecipazione degli operatori Usa alla Vinitaly nonostante i dazi del 20% al vino italiano

Nonostante l’annuncio dei dazi del 20% sul vino italiano ed europeo da parte del presidente Trump, più di 3.000 buyer americani hanno confermato la loro partecipazione alla 57^ edizione di Vinitaly a Verona. Questo dato conferma il primato dell’anno scorso e rappresenta una notizia positiva per le aziende e per l’evento stesso. La presenza degli operatori statunitensi è vista come incoraggiante e offre un’opportunità per le imprese del settore vinicolo.

Veronafiere ha mostrato solidarietà nei confronti delle preoccupazioni del settore e ha annunciato di mettere a disposizione la piattaforma di Vinitaly per facilitare accordi diretti tra le imprese italiane e gli importatori-distributori americani, primo mercato di destinazione extra Ue. Tra i 3.000 operatori Usa, sono presenti anche 120 top buyer statunitensi selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere e ICE, provenienti da diverse parti del paese come Texas, Midwest, California, Florida e New York.

Il programma della manifestazione prevede, oltre agli incontri b2b in fiera, una serata di networking dedicata agli operatori americani (martedì 8 aprile presso Palazzo della Gran Guardia). Durante l’evento, sarà presentata anche la prossima edizione di Vinitaly.USA, che si terrà a Chicago il 5-6 ottobre 2025. Nonostante l’incertezza generata dai dazi annunciati, la partecipazione degli operatori Usa a Vinitaly conferma l’importanza del mercato americano per il settore vinicolo italiano.

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