Violentatore abusa di dodicenne: era libero dopo 20 stupri accertati

Violentatore abusa di dodicenne: era libero dopo 20 stupri accertati

Un violentatore seriale ha abusato di una ragazzina di 12 anni mercoledì pomeriggio. La vittima rientrava da scuola. L’uomo l’ha seguita dalla strada. È entrato nel palazzo. L’ha trascinata su un pianerottolo e l’ha sbattuta a terra.

La ragazzina ha fornito una descrizione dettagliata

L’ha descritto così: «Maglietta scura, un grosso tutore alla gamba sinistra». Scendendo le scale di un palazzo alla periferia Ovest di Milano, zoppicava. L’aggressore si chiama Edgar Bianchi, 39 anni, è noto alle forze dell’ordine, si è presentato in Procura 24 ore dopo, nel primo pomeriggio di ieri: decine di poliziotti a quell’ora giravano intorno ai caseggiati popolari dove viveva, in piazza Selinunte, quartiere san Siro.

A Bianchi sono collegati a una decina di altri casi di violenze, tentate violenze, molestie. I poliziotti della «quarta sezione» della Squadra mobile hanno tracciato in poche ore i suoi spostamenti in città, dal palazzo dell’aggressione alla fermata del metrò «Segesta» («agganciato» da decine di telecamere, nei filmati si notava per il tutore).

Almeno una ventina di precedenti con la stessa modalità

Bianchi è entrato in carcere dopo una breve confessione. E con una sequenza inquietante di precedenti: una ventina di violenze commesse a Genova tra 2004 e 2006, bambine e ragazzine sequestrate in androni e ascensori, costrette a inginocchiarsi con due coltelli alla gola, minacciate di morte.

Arrestato a settembre 2006, Bianchi è uscito dal carcere di Chiavari già nell’autunno 2014, al termine di questo percorso giudiziario: 14 anni e 8 mesi in primo grado, ridotti a 12 in appello, poi ulteriormente scontati da un indulto per i reati «minori» (tentate violenze e atti osceni).

Ex barista a Genova, negli ultimi tempi Bianchi ha lavorato in un’azienda di catering. È arrivato a Milano per convivere con la fidanzata. «È un criminale seriale — hanno spiegato il capo della Squadra Mobile, Lorenzo Bucossi, e il pm Gianluca Prisco — e in queste ore siamo al lavoro per ricostruire i suoi movimenti e capire se abbia commesso altre violenze». Verifiche anche sull’aggressione a un’altra ragazzina, con modalità simili, avvenuta due settimane fa.

 

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