Vitali: “Il taglio dei vitalizi era illegittimo, da 4300 a 4800 euro la pensioni”
Il presidente del Consiglio di garanzia di Palazzo Madama, l’organismo responsabile della controversa decisione di interrompere il taglio dei vitalizi.
Ha difeso la scelta spiegando: “Ci sono ex parlamentari che sono passati da una condizione di agiatezza a una situazione di semi-povertà”.
“La questione si pone per quei parlamentari – la maggioranza di loro – che, dopo aver accumulato uno o due mandati parlamentari con il sistema contributivo, si sono trovati improvvisamente in una situazione di semi-povertà”, spiega Luigi Vitali, presidente del Consiglio di garanzia di Palazzo Madama, in un’intervista a Repubblica.
Questa motivazione giustifica la contestata decisione presa dall’organismo di cui Vitali è a capo di interrompere la riduzione dei vitalizi.
Di conseguenza, la sua pensione vitalizia, attualmente di 4.300 euro, aumenterà di ulteriori 500 euro.
La motivazione di Vitali
Secondo Vitali, la delibera del 2018 che aveva stabilito la riduzione dei vitalizi è stata un errore. “È stata una scelta sbagliata”, afferma a Repubblica, “ha colpito indiscriminatamente senza creare un sistema di bilanciamento. Ci sono ex parlamentari che con il sistema retributivo percepivano fino a 5.000 euro di pensione e che, con il calcolo contributivo, si sono ritrovati improvvisamente con una pensione di soli 1.200 euro”.
“In base a quanto affermato dal presidente dell’INPS e dal Consiglio di Stato, abbiamo preso questa decisione. Sulla base di queste valutazioni, abbiamo trasmesso gli atti alla Corte costituzionale, chiedendo il suo pronunciamento sulla legittimità di una misura che, di fatto, introduceva retroattivamente una riduzione di un diritto acquisito. La Corte ci ha risposto che la strada da seguire era quella delle ‘pensioni d’oro’, calcolate con il sistema retributivo come i vitalizi.”
Vitali prende le difese
Pertanto, il taglio retroattivo è legittimo a condizione che sia proporzionato e, soprattutto, temporaneo. Noi abbiamo applicato lo stesso principio ai vitalizi, limitando la durata della riduzione a tre anni e facendo sì che si concludesse all’inizio di questa legislatura”.
“In qualità di presidente del Consiglio di garanzia, devo rispettare la legge e la mia coscienza. Se il Parlamento ritiene che tutti i problemi del Paese siano riconducibili ai vitalizi, può approvare una legge ordinaria e risolvere il problema alla radice”.