Web tax scende al 3 per cento, la misura non colpirà l’e-commerce

Web tax scende al 3 per cento, la misura non colpirà l’e-commerce

Web tax scende al 3 per cento. La tassa che punta a tassare i proventi dei giganti del web subisce una modifica a seguito degli emendamenti alla manovra presentati dal presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, prevede infatti una nuova formulazione per l’imposta che passa dal 6 per cento – fissato al Senato – al 3 per cento.

La misura sarà applicata dal 2019. La stima delle entrate è di circa 190 milioni, contro i 114 milioni previsti dalla versione uscita dal Senato. “La base imponibile viene stimata in 6.342 milioni di euro: applicando l’aliquota del 3% si determina un gettito annuo di competenza di circa 190 milioni di euro”, si legge nella relazione tecnica presentata.

La Web tax non si applicherà all’e-commerce, contrariamente a quanto ipotizzato inizialmente. La misura prevede inoltre l’abrogazione della possibilità per le imprese residenti di compensare l’imposta pagata con il meccanismo del credito d’imposta, perchè sarà prelevata con l’applicazione di una ritenuta.

In questo modo la nuova Web tax – che si applicherà anche alle attività di data analitycs, cloud computing e sistemi di integrazione Ict – dovrebbe colpire solo i giganti del web come Facebook, Google o Amazon.

Web tax scende dal 6 a 3%: le altre novità

Tra le novità in arrivo con la manovra anche accordo per limitare al 2018 il bonus bebè, in cambio, finanziare il raddoppio della soglia che consente di mantenere i figli a carico anche quando fanno piccoli lavoretti. Tema centrale è quello dei paletti ai contratti a termine (che dovrebbero passare da massimo 36 a massimo 24 mesi con il limite di 3 rinnovi anziché 5) sarà affrontato quando la commissione si propone di chiudere l’esame degli emendamenti per portare il testo in Aula con il mandato al relatore.

Altre misure approvate la retromarcia sulla stretta sulla vendita delle sigarette elettroniche, introdotta in Senato ma con il decreto fiscale. Cade infatti il divieto totale di vendita online perché sul web si potranno comunque acquistare i “dispositivi meccanici ed elettronici”, cioè gli ‘svapatori’. Arriva anche un chiarimento ‘salva-negozi’, che precisa quali strutture possono essere autorizzate alla vendita oltre ai tabaccai.

La manovra arriverà in aula mercoledì mattina. L’inizio delle votazioni è previsto a partire dalle 14. Da quel momento, dunque, il governo potrà porre la questione di fiducia sul documento. Non è escluso che possano verificarsi ulteriori rinvii rispetto all’inizio della discussione generale. Tutto dipende da quando la commissione riuscirà a licenziare il testo.

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