Yemen: Raid degli Stati Uniti, sei vittime tra le fila degli Houthi

Attacchi aerei negli Yemen: la situazione a Sana’a
ROMA (ITALPRESS) – Durante la notte, presunti attacchi aerei condotti dalle forze statunitensi nei pressi di Sana’a, la capitale dello Yemen controllata dai ribelli Houthi, hanno causato la morte di almeno sei persone e ferito circa 30 individui, come riferito da fonti locali. I video trasmessi dal canale satellitare al-Masirah, affiliato ai ribelli, mostrano squadre di soccorso impegnate nelle operazioni di spegnimento di un incendio violento che si è sprigionato a causa dei raid aerei.
Le conseguenze di questi attacchi sono evidenti, con macerie sparse lungo le strade e immagini strazianti di soccorritori che trasportano i feriti via dal luogo dell’incendio, descritto dai ribelli come una fabbrica di ceramiche situata nel quartiere di Bani Matar a Sana’a. I testimoni oculari confermano il caos e la distruzione che hanno colpito la zona, in un contesto già segnato da una crisi umanitaria monumentale.
Le autorità statunitensi e la loro posizione
Il Comando Centrale dell’esercito statunitense, responsabile delle operazioni militari nel Medio Oriente, ha finora scelto di non ufficializzare alcun coinvolgimento in questi attacchi. Questa strategia è coerente con la prassi del comando, che in passato ha mantenuto un profilo basso in riferimento a operazioni analoghe. Nonostante ciò, è stato rivelato che i raid rientrano in un’operazione più ampia autorizzata dalla Casa Bianca, che prevede attacchi mirati ai gruppi armati nella regione. Secondo fonti ufficiali, dall’inizio della campagna il 15 marzo, sono stati condotti oltre 200 attacchi.
Il portavoce del Dipartimento della Difesa, il generale di brigata Patrick Ryder, ha dichiarato: “Le nostre operazioni sono sempre mirate a salvaguardare la sicurezza nazionale e a ridurre le minacce che affrontiamo nel Medio Oriente. Ogni azione è presa con la massima considerazione delle implicazioni umanitarie.” Queste dichiarazioni pongono in evidenza la complessità della situazione sul campo e le sfide legate all’intervento militare in un contesto così delicato.
Al contempo, la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’escalation della violenza in Yemen. L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha ripetutamente sottolineato la necessità di un dialogo pacifico e diplomatico per risolvere il conflitto che perdura ormai dal 2014, con un impatto devastante sulla popolazione civile. Martin Griffiths, inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, ha affermato: “La pace è l’unico modo per garantire un futuro stabile per il popolo yemenita. Gli attacchi solo aggravano la sofferenza di milioni di innocenti.”
Risposta della comunità yemenita e dei ribelli Houthi
I ribelli Houthi hanno risposto agli attacchi condotti dalle forze statunitensi con una condanna ferma, accusando gli USA di aggressione e violazione dei diritti umani. “Le vite perse e le ferite inflitte sono una testimonianza della brutalità di queste azioni”, ha dichiarato un portavoce Houthi in conferenza stampa. “Non permetteremo che questo attacco passi inosservato; la nostra resistenza continuerà.” Le parole dei ribelli riecheggiano il sentimento diffuso tra la popolazione colpita dalla guerra, che ormai da anni vive nel terrore e nella mancanza di risorse basilari.
Inoltre, i cittadini yemeniti, già afflitti da una crisi senza precedenti, fanno sempre più appello alla comunità internazionale affinché interceda per un cessate il fuoco efficace e duraturo. La coercizione militare e gli attacchi aerei sono visti come una minaccia diretta alla sicurezza e alla stabilità della regione, compromettendo le già fragili condizioni di vita. Secondo i dati forniti da varie ONG, oltre 24 milioni di persone nel paese necessitano di assistenza umanitaria, un numero che continua a crescere a causa dei conflitti in corso.
La situazione in Yemen richiede un’attenzione globale immediata, affinché si possano trovare soluzioni politiche reali e non violente, necessarie a ristabilire un equilibrio e garantire la sicurezza dei cittadini. Le dichiarazioni ufficiali e le evidenze sul campo dimostrano quanto sia complicata la questione, ma continuiamo a sperare che un dialogo costruttivo possa finalmente prevalere sulla violenza.
— foto IPA Agency —
(ITALPRESS)
Non perderti tutte le notizie dal mondo su Blog.it