120 battiti al minuto vietato ai minori di 14 anni, insulti omofobi al film

120 battiti al minuto vietato ai minori di 14 anni, insulti omofobi al film

120 battiti al minuto vietato ai minori di 14 anni, insulti omofobi al film – Il film firmato Robin Campillo, sull’attivismo anti AIDS degli anni 90, subisce limiti alla visione e viene riempito di insulti. Amara la nota di Teodora Film che fa riferimento anche a quanto sta succedendo all’interno della casa del Grande Fratello Vip:

“Censura miope, quando al Grande Fratello Vip domina l’omofobia.”

120 battiti al minuto vietato ai minori di 14 anni, insulti omofobi al film

Negli ultimi giorni si è parlato costantemente di omofobia. Non solo in riferimento a quanto sta succedendo all’interno della casa del Grande Fratello Vip, anche il mondo cinematografico non rimane immune a questo vortice. Basta pensare agli insulti ricevuti dal film di Robin Campillo: “120 battiti al minuti”, applauditissimo al Festival Di Cannes e nelle sale cinematografiche da oggi.

La storia dell’attivismo anti AIDS negli anni 90 sta facendo discutere parecchio. A parlare peró sembrano essere sempre i soliti “leoni da tastiera”, come direbbe la Lucarelli, che si nascondono dietro frasi del tipo:

“Quanti animali innocenti vivisezionati per curare questi cosi?” (riferendosi ai gay).

Rimane da dire che, per comprendere il vero valore del film e salvarlo dai pregiudizi, non aiuterá la scelta di vietarne la visione ai minori 14 anni. L’amore gay in Italia viene censurato con molta piú cura rispetto a quello etero.

Teodora Film, la nota  contro il divieto e il GF Vip

Tale divieto potrebbe pregiudicare moltissimo il successo di questa pellicola, a confermarlo il comunicato di Teodora Film (distributtore di 120 battiti al minuto), che ha cosí commentato:

“Qualcuno dirà che sono casi isolati, “cretini” a cui non si dovrebbe prestare attenzione. Ma c’è molto di più, in quelle parole. C’è un odio per il diverso che dalla tastiera di un computer  può riversarsi altrove. Per questo abbiamo sperato fino all’ultimo che “120 battiti al minuto”  riuscisse ad arrivare nelle sale italiane come “Film per tutti”: sarebbe stato un segnale forte, per dimostrare che gli uomini che amano altri uomini non spaventano più nessuno. Così non sarà, perché il film è stato Vietato ai minori di anni 14.

Al netto di tutte le implicazioni burocratiche ed economiche che il divieto comporta, quello che ci dispiace constatare è che, ancora una volta, si è scelto di usare due pesi e due misure. Perché, e di questo siamo convinti. Se i protagonisti di “120 battiti al minuto” fossero stati un uomo e una donna, oggi non saremmo qui a parlare di visti censura. Tutto questo mentre il reality show più seguito della nostra televisione manda in onda insulti e minacce omofobe. Salvo espellere un concorrente, è vero, ma per una bestemmia, non certo per omofobia.

Ma se il Grande fratello continua impunemente, col suo campionario di ignoranza e violenza, “120 battiti al minuto” (uscito in Francia senza alcun divieto né alcuna polemica, è bene ricordarlo) fa paura, e subisce una zelante e miope censura. Tanto più incomprensibile nel momento in cui colpisce un film profondamente educativo, che racconta anche ai giovani e ai giovanissimi la battaglia – non ancora vinta – contro una malattia che, complice il silenzio di troppi, ha ucciso 40 milioni di persone nel mondo.”

120 battiti al minuto – La Trama

Il film è ambientato a Parigi nei primi anni Novanta. Lí il giovane Nathan decide di unirsi ad “Act Up”, una associazione che vuole rompere il silenzio sull’AIDS. Durante le attivitá di protesta nasce una storia d’amore tra Nathan e Sean, uno dei ragazzi piú attivi del movimento.

Il cast è cosí composto: Nahuel Pérez Biscayart, Arnaud Valois, Adèle Haenel, Antoine Reinartz, Aloïse Sauvage, Simon Bourgade, Catherine Vinatier, Saadia Bentaieb e Ariel Borenstein.

La notizia del divieto non puó che far pensare ad un evento che nelle ultime ore ha sconvolto il mondo del cinema italiano. Si tratta dell’aggressione a Sebastiano Riso, il regista del film “Una Famiglia”. Non solo insultato verbalmente per la sua omosessualitá ma anche aggredito fisicamente.

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