Bruciano la Spagna e il Portogallo: si contano già 35 vittime
Numerosi roghi stanno devastando le zone boschive del Portogallo e del nord-ovest della Spagna, facendo anche vittime. I due stati soffrono da mesi di siccità e sono state investite da un’eccezionale ondata di calore.
Le vittime
L’intera penisola è investita da venti fino a 130 chilometri orari che hanno alimentato incendi. Tragico è il bilancio delle vittime in Portogallo, dove alle 12 si contavano già 31 morti; altre 4 vittime del fuoco in Spagna, dove la regione maggiormente colpita è la Galizia.
In totale sono 3.700 i pompieri impegnati nella lotta contro 26 incendi nel centro e nel nord del Paese.
I roghi sono stati causati da temperature nettamente superiori alla media stagionale che si sommano a una siccità presente fin dall’inizio dell’anno.
Tre vittime anche in Galizia (Spagna) dove si sono sviluppati circa 15 incendi, alimentati da venti con forza superiore ai 90 km/h, generati dall’uragano Ophelia, che dovrebbe giungere nelle prossime ore in Irlanda.
Molti fronti attivi e circa 4000 pompieri impegnati
Sono 57 i fronti di fuoco attivi, e 17 di questi minacciano centri urbani. A Vigo è stata chiusa precauzionalmente la fabbrica automobilistica della Citroen.
I cadaveri di due delle tre vittime sono stati recuperati dai Vigili del fuoco all’interno di un’auto carbonizzata su una strada secondaria a Nigran, il terzo morto è un anziano che tentava di salvare i suoi animale dalle fiamme nella stalla.
Le autorità di Vigo hanno fatto appello agli abitanti delle zone assediate dal fuoco perché abbandonino subito le loro case e convergano verso il centro della città.
In totale sono 3.700 i pompieri impegnati nella lotta contro 26 incendi nel centro e nel nord del Paese. Tra gennaio e fine settembre sono già 216.000 gli ettari di terreno andati in cenere in Portogallo.