Governo Conte ottiene la fiducia del Senato: oggi tocca alla Camera
Governo Conte ottiene la fiducia del Senato con 171 voti favorevoli. 117 sono stati i voti contrari, 25, invece, gli astenuti. A proclamare il risultato delle votazioni è stata la Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il Premier Conte ha tenuto un discorso di 75 minuti in cui ha analizzato punto per punto il Contratto di Governo. Temi principali sono stati: carcere per i grandi evasori fiscali, gestione dei migranti e reddito di cittadinanza. Poi, ancora, le operazioni di contrasto alle mafie, il taglio dei vitalizi e il rilancio degli appalti pubblici. Non sono mancate le risposte dell’opposizione, soprattutto da parte di Pd e Forza Italia.
Governo Conte ottiene la fiducia del Senato: 171 voti favorevoli
Governo Conte ottiene la fiducia del Senato. “Favorevoli 171, contrari 117, astenuti 25: il Senato approva”. Con queste parole la Presidente del Senato Casellati ha proclamato la fiducia al nuovo Governo. 171 sì erano esattamente i voti favorevoli che la nuova maggioranza si aspettava. Ai 109 senatori grillini e ai 58 della Lega, si sono aggiunti i voti di due espulsi dal M5s e due eletti all’estero. Netta l’opposizione di Forza Italia e Pd, che hanno votato contro.
L’esecutivo M5s-Lega ha ottenuto dieci voti in più rispetto alla maggioranza assoluta, due in più di quelli che presero i Governi Renzi e Gentiloni. A Palazzo Madama, il neo premier Conte ha tenuto un discorso di 75 minuti in cui ha analizzato punto per punto il contratto di Governo. “E’ andata molto bene anche per quanto riguarda i numeri”, ha detto Conte fuori da Palazzo Madama. “Domani si prosegue alla Camera e poi si inizia davvero a lavorare per il Paese”.
Governo Conte ottiene la fiducia del Senato: “inauguriamo una nuova stagione”
Governo Conte ottiene la fiducia del Senato. Il premier Conte ha tenuto un discorso di 75 minuti, intervallato da circa 60 applausi, sulle linee programmatiche del governo. “Voglio ridare la fiducia ai cittadini”, ha esordito il nuovo Primo Ministro. Obiettivo principale del nuovo governo sembra, infatti, essere quello di restituire ai cittadini la fiducia nel governo e nelle istituzioni. Si dichiara così pronto ad assumere, con umiltà e determinazione, il compito che gli è stato affidato. “Inauguriamo una stagione nuova”, ha proseguito Conte, dichiarando il tramonto delle ideologie forti. “Il contratto non è di destra o di sinistra va letto nella necessità delle risposte da dare ai cittadini”.
Risponde poi a coloro che lo hanno definito un governo populista e anti-sistema. Se “populismo” è l’attitudine della classe dirigente ad ascoltare i bisogni della gente e “anti-sistema” significa mirare a introdurre un nuovo sistema, che rimuova vecchi privilegi e incrostazioni di potere, ebbene queste forze politiche meritano entrambe queste qualificazioni”.
Immigrazione: non siamo e non saremo mai razzisti. La risposta di Renzi
Nel suo discorso, il Premier Conte ha analizzato i punti principali del contratto di Governo. Uno dei più sentiti riguarda proprio quello dell’immigrazione. Il Premier chiede, infatti, una equa ripartizione delle responsabilità e la realizzazione di sistemi automatici di ricollocamento obbligatorio dei richiedenti asilo. “Non siamo e non saremo mai razzisti. Vogliamo che le procedure mirate all’accertamento dello status di rifugiato siano certe e veloci, anche al fine di garantire più efficacemente i loro diritti”, ha dichiarato Conte. Il Ministro Salvini non si è risparmiato nel commentare la dichiarazione di Conte sui migranti e ha affermato “e’ finita la pacchia”. Renzi non ha esitato e ha prontamente risposto.
“Il leader politico Salvini ci ha abituato a queste espressioni. Non le condivido perché penso che non sia finita la pacchia per chi attraversa il deserto, rischia di morire in mare e vede nei lager occasioni di stupro e violenza. Non penso si possa definire pacchia.” Poi, rivolgendosi direttamente a Salvini, ha aggiunto: “Da padre a padre le chiedo di stare attento alle parole perchè non è più soltanto un leader politico. Oggi rappresenta un Paese”. Si è poi dichiarato contro la politica seguita dal governo giallo-verde, ma si è detto pronto a schierarsi dalla loro parte qualora venisse difeso l’interesse del paese.
Lotta alla mafia, taglio ai vitalizi e reddito di cittadinanza
Lotta alla mafia, taglio ai vitalizi, reddito di cittadinanza e ampliamento della spesa sanitaria sono stati gli altri temi trattati da Conte durante il suo discorso. “Contrasteremo con ogni mezzo le mafie, aggredendo le loro finanze e colpendo le reti di relazioni che consentono alle organizzazioni criminali di rendersi pervasive nell’ambito del tessuto socio-economico”. Il neo premier ha annunciato che uno degli obiettivi principali sarà proprio quello di contrastare le mafie e la corruzione. “Contrasteremo la corruzione che si insinua in tutti gli interstizi delle attività pubbliche, altera la parità di condizioni tra gli imprenditori, degrada il prestigio delle funzioni pubbliche”. Il premier ha infatti parlato di un aumento di pena per i reati contro la Pubblica Amministrazione. Ha poi parlato anche di carcere “vero” per i grandi evasori fiscali.
Per risanare le finanze pubbliche ha, poi, annunciato che si procederà con un taglio alle pensioni e ai vitalizi dei parlamentari, dei consiglieri regionali e dei dipendenti degli organi costituzionali. “Interverremo sugli assegni superiori ai 5.000 euro netti mensili. Opereremo risparmi in tutte le sedi possibili e sono convinto che ci ritaglieremo ampi margini di intervento.”
Il neo premier ha poi parlato di ampliamento della spesa sanitaria. L’obiettivo è fare in modo che le disuguaglianze economiche non siano discriminanti nei servizi di cura offerti. Ha annunciato anche un aumento degli istituti penitenziari per garantire condizioni di salute migliori all’interno delle carceri. Altro obiettivo è il rilancio degli appalti pubblici, considerati una leva fondamentale per l’economia del paese.
Introduzione della flat tax
Uno dei temi più discussi riguarda l’introduzione della flat tax, una riforma fiscale che prevede l’introduzione di aliquote fisse. Secondo Conte, l’introduzione della flat tax sarà un ottimo strumento per contrastare l’evasione fiscale e conseguire maggiori benefici in termini di risparmi e consumi. Renzi si è prontamente dichiarato contrario.
“La flat tax costa 60 miliardi, se la facciamo sul serio. Se fate l’intervento sulle pensioni superiori ai 5.000 euro netti, recuperiamo 110 milioni di euro. Non è male. Se però lei fa la flat tax per 30 mila pensionati d’oro, spendiamo 760 milioni di euro. Allora mettiamoci d’accordo. O chiediamo un contributo di solidarietà o facciamo la flat tax.”
Restano ancora in dubbio parecchi punti del nuovo contratto di governo. Toccherà oggi alla Camera esprimere il voto di fiducia per capire se tali punti possano concretizzarsi o meno.