Apple assume il capo dell’intelligenza artificiale di Google

Apple assume il capo dell’intelligenza artificiale di Google

Apple assume il capo dell’intelligenza artificiale di Google John Giannandrea come responsabile della ricerca sull’intelligenza artificiale e sul machine learning.

Farà quindi parte dei sedici dirigenti, un team ristretto di manager  che riportano direttamente al Ceo Tim Cook, e fra gli obiettivi si occuperà di potenziare Siri, l’assistente vocale di Apple che al momento è ritenuta meno efficace, visto che si trova dietro  i rivali Google Assistant e Alexa di Amazon.

Apple assume Jon Giannandrea

La notizia è stata data dal New York Times che ha ricevuto e pubblicato la copia dell’email con la quale Tim Cook comunicava l’assunzione di Giannandrea ai suoi dipendenti, esplicitando che l’ingegnere informatico condivide l’impegno per la privacy della casa Apple, e l’impegno a rendere i computer sempre più intelligenti e personali.

La Apple ha deciso cosi di affidarsi a chi ha lavorato per la concorrenza , visto che si tratta di una delle figure più stimate dell’ambiente, grazie all’esperienza acquisita in Google dal 2010, dove si occupò dello sviluppo e dell’integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno dei servizi Google; esempi sono il motore di ricerca , la Gmail e l’assistente virtuale Assistant.

Apple assume: potenziare l’assistente digitale Siri

L’assunzione dell’ingegnere informatico specializzato  in intelligenza artificiale rappresenta quindi un auspicio affinchè possa portare l’assistente digitale Siri ai momenti aurei di un tempo. Il suo compito non sarà semplice, visto che si trova dei rivali non indifferenti nel campo dell’intelligenza artificiale. Apple infatti non ha le stesse risorse in campo di intelligenza artificiale come Google e soprattutto non ha accesso alla mole di dati necessari per lo sviluppo dell’AI come invece hanno i suoi rivali grazie ai servizi che offrono ai loro utenti.

Google infatti può rendere i suoi algoritmi sempre più sofisticati grazie alla mole di informazioni non indifferente provenienti dai dati dei loro utenti. Al contrario la casa di Cupertino è sempre attento alla privacy dei suoi utenti, motivo per cui non può istruire i suoi algoritmi con le stesse quantità di dati che invece ha a disposizione Google. Di recente infatti  Apple ha creato una nuova icona per tutelare ulteriormente la privacy, richiedendo l’accesso a dati personali per attivare funzioni o servizi.

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