Catalogna, seggi occupati ma Madrid insiste: il voto non ci sarà
Sempre più tensione in Catalogna dove i manifestanti hanno occupato i seggi in vista delle elezioni per votare per l’indipendenza delle regione.
Madrid intanto minaccia, mentre Barcellona resiste: “Se i seggi verranno bloccati troveremo alternative per far votare i cittadini”.
Il vice prensidente della Generalitat Oriol Junqueras, ha confermato la decisione del governo catalano di chiamare i cittadini alle urne per domenica primo ottobre. Il referendum si farà, nonostante il blocco deciso dallo stato spagnolo perché “è la gente che vuole votare”.
Gli indipendentisti hanno occupato i seggi in tutta la Catalogna
Gli indipendentisti hanno già occupato alcuni seggi. Madrid ha risposto facendo chiudere l’app sviluppata per aiutare i cittadini a individuare i seggi, ma soprattutto il sito per il voto elettronico del “Govern” catalano. Troppa la paura che possa essere utilizzata come alternativa al voto fisico.
Decisa anche chiusura dello spazio aereo sopra Barcellona ai voli privati e agli elicotteri fino a lunedì, i comitati di difesa per il referendum, sorti in diverse località della Catalogna, si stanno organizzando per occupare i 6249 seggi dove è prevista la votazione. L’obiettivo è presidiarli per impedirne la chiusura e permettere le operazioni di voto.
Gli agricoltori in piazza per proteggere i seggi
Migliaia di agricoltori Proveranno a proteggere i seggi con i propri trattori hanno raggiunto la capitale catalana. L’obiettivo è ostacolare l’intervento delle forze di polizia creando una barriera intorno a luoghi in cui si dovrebbe votare.
Scopo condiviso con i “bomberos” di Barcellona (i vigili del fuoco) che offriranno la loro disponibilità a creare cordoni per consentire il voto.
L’ordine è di non usare la violenza in nessun casa
Le forze incaricate dal governo di bloccare l’accesso ai seggi è di non usare violenza. “L’uso della forza, anche di fronte a una resistenza passiva – si legge in una nota – non potrà andare oltre l’accompagnamento della persona fuori dal seggio”. Non solo: se l’uso della forza verrà ritenuto necessario nel caso di aggressioni a terzi o alle forze dell’ordine, prima di deciderlo “si dovranno tenere in considerazione le eventuali conseguenze”.