Decreto Usa anti-immigrati, bocciato il ricorso
Il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti prova a frenare il “Muslim ban”. Il decreto anti-immigrazione di Donald Trump, che rifiuta l’ingresso in America di cittadini provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana, continua a far discutere. Al momento, la corte d’appello di Washington ha respinto il ricorso. C’è tempo fino alle 15 di oggi per giustificare ulteriormente il ricorso e sperare in un esito differente. Il decreto è entrato in vigore il 27 gennaio.
Il “Muslim ban” vieta l’ingresso negli Usa ai rifugiati e ai cittadini provenienti da: Iran, Siria, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen e Libia. Trump crede che sia un provvedimento necessario e si oppone ai ricorsi. Il neo-presidente scrive su Twitter: “Ho detto agli agenti della sicurezza di controllare bene chi arriva negli Usa. I tribunali mi stanno rendendo il lavoro difficile. Non ci credo che un giudice possa mettere il paese in un pericolo simile, se qualcosa succede incolpate lui e il sistema giudiziario”.
Passo indietro dell’Iran, che dopo aver vietato l’ingresso nella nazione alla squadra americana di wrestling, per la partecipazione alla “Freestyle world cup”, ha revocato la decisione. La competizione è in programma per il 16 e 17 febbraio a Kermanshah. Il portavoce del ministro degli esteri di Teheran, Bahram Ghasemi, ha annunciato che i permessi verranno rilassciati.
Continuano proteste, manifestazioni flash mob contro Trump. In Florida, tremila dimostranti hanno manifestato nella ‘Marcia per l’umanità’. I dimostranti hanno paragonato il magnate americano al presidente russo Vladimir Putin: “Gli Stati Uniti non sono un Paese fascista”, lo slogan più diffuso sugli striscioni. Al corteo non è stato permesso arrivare davanti alla residenza Trump.