Francia, il candidato Fillon indagato per appropriazione indebbita

Francia, il candidato Fillon indagato per appropriazione indebbita

Il candidato del centro-destra francese alle presidenziali, François Fillon, è stato indagato per appropriazione indebita e uso improprio di beni pubblici e ora formalmente incriminato dai giudici istruttori in merito all’inchiesta sugli impieghi fittizi ad alcuni suoi familiari.

Fillon, secondo una fonte giudiziaria, è stato indagato per malversazione, complicità in appropriazione illecita di fondi, ricezione di fondi e inadeguata loro denuncia alle autorità.

Secondo la legge francese, essere indagati formalmente significa che ci sono “gravi o coerenti prove” che puntano verso un probabile coinvolgimento nel sospetto di reato.

Fillon ha detto in precedenza di avere l’intenzione di correre per l’Eliseo alle presidenziali di aprile e maggio anche nel caso di indagini formali nei suoi confronti.
Da tempo al centro di uno scandalo ribattezzato «Penelopegate» a peggiorare la situazione già complicata del candidato conservatore sono arrivate le rivelazioni pubblicate questa mattina sulle pagine del quotidiano Le Parisien, secondo il quale Fillon avrebbe ricevuto una cospicua parte del denaro guadagnato dalla moglie e dai figli fra il 2005 e il 2007.

Nel periodo in cui furono impiegati dal padre, infatti, Marie e Charles Fillon hanno fatto bonifici sul conto dei genitori, sulla natura dei quali stanno ora indagando gli inquirenti, che li hanno interrogati nei giorni scorsi.

I bonifici

Dei 46mila euro netti incassati da Marie Fillon come assistente parlamentare del padre al Senato, infatti, circa 33mila sono rientrati nel conto dei genitori: il 70% della sua remunerazione, versata sul conto tra l’ottobre del 2005 e la fine del 2006. È stata lei stessa rivelare l’esistenza dei bonifici quando è stata interrogata dai magistrati il 9 febbraio scorso. Per giustificare i versamenti, Marie Fillon ha chiamato in causa le spese sostenute dal padre per il suo matrimonio, il 26 agosto 2006.
Anche Charles Fillon, che sostituì la sorella come assistente del padre senatore, tra gennaio e giugno 2007, girò al padre quasi il 30% del suo stipendio. E ha ribadito che, considerato che il padre gli pagava una parte dell’affitto e delle spese, era normale che gli restituisse il denaro. Questi bonifici, però, sono destinati a complicare ancora di più la posizione di Fillon, e potrebbero dare il colpo definitivo alle sue residue speranze di superare il primo turno del voto per le presidenziali francesi, il 23 aprile.

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