Gentiloni: “2016 anno difficile, ma bisogna avere fiducia”

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“Il 2016 è stato un anno certamente difficile, uno dei più incerti per la prospettiva dell’Unione europea, ma adesso penso che possiamo guardare ora con maggiore fiducia alla prospettiva dei prossimi mesi e dei prossimi anni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, intervenendo a The State of the Union a Firenze.

Cauto ottimismo nelle parole di Gentiloni che afferma: “Credo che l’anno che abbiamo alle spalle sia stato uno dei più difficili per l’Ue ha proseguito il premier – la percezione della crisi è stata più forte. Certamente, questa crisi non si è esaurita ma altrettanto certamente, dobbiamo essere ragionevoli nel riconoscere, ci sono stati segnali di reazione. Non sottovaluto la persistenza di spinte e posizioni nell’opinione pubblica che continuano ad additare l’Ue come radice di tutti i mali, e per qualcuno l’uscita dall’Ue resta la via maestra. Ma so anche che queste si sono rivelate in questi mesi come posizioni di minoranza. E confido che ciò avverrà anche nei prossimi giorni in Francia”.

Migranti, Gentiloni: “Grazie a Juncker per lʼomaggio allʼItalia”

“Serve una politica comune seria sul tema migratorio: ho ascoltato da Roma le parole pronunciate dal presidente della Commissione Ue Juncker e lo ringrazio. Grazie per quello che hai detto sul fatto che l’Italia ha difeso l’onore dell’Ue”. Lo ha dichiarato il premier Paolo Gentiloni, aggiungendo: “L’onore dell’Unione lo difenderemo insieme, non possiamo immaginare sia difeso solo da un Paese”.

“Il soprassalto europeista- prosegue il premier-  non si tradurrà in un vero rilancio dell’Europa se non in virtù della capacità di cambiare alcune cose fondamentali del modo in cui lavoriamo insieme nell’Unione. La strada che dobbiamo percorrere è innanzitutto riconoscersi e rivendicare con più forza i valori costituenti dell’Unione europea”. Gentiloni ha poi spiegato: “Sottovalutare” i problemi di chi è rimasto indietro “è il miglior regalo che possiamo fare alle forze populiste e anti-europee”, la nostra Europa è “l’Europa dei cittadini, l’Europa del popolo” e “la dimensione sociale della sfida dell’Ue deve tenere conto di un contesto che non è più quello del secolo scorso”. “Noi- ha ribadito – difendiamo i diritti, le tutele ma non affrontiamo il tema con la nostalgia del welfare del secolo scorso. Dobbiamo farlo evolvere alla luce della straordinaria evoluzione che la globalizzazione e l’accesso ai mercati di centinaia di milioni di esseri umani ha provocato”.

Inutile innalzare barriere

“L’idea di sottrarsi alla globalizzazione, di chiudere le finestre, le porte o di innalzare linee Maginot è una illusione perché il mondo comunque entra ed è un errore perché il grande processo di globalizzazione ha prodotto fatti positivi dando sviluppo a milioni di uomini”, ha infine dichiarato Gentiloni, a margine del suo intervento.

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