La riforma Madia diventa legge, Gentiloni: “Segnali incoraggianti”
È arrivato l’ok da parte del consiglio dei ministri per cinque decreti attuativi della riforma Madia. Il decreto per la mini-rivoluzione della pubblica amministrazione diventerà legge. Nel nuovo Testo unico del pubblico impiego vengono chiarite le conseguenze dei licenziamenti illegittimi nella P.a. Nuove regole per il lavoro nelle amministrazioni pubbliche e sul precariato.
La ministra Marianna Madia, durante il consiglio d’amministrazione, spiega: “Con i cinque decreti di oggi completiamo l’iter legislativo della riforma. Tutti i decreti già approvati sono efficaci e in vigore. Con l’ultimo ‘pacchetto’, il totale dei provvedimenti arriva a oltre 20. Frutto di un lavoro di tre anni”.
Parte della riforma anche la novità per gli automobilisti: un solo documento che include libretto e certificato di proprietà, che porterà a un risparmio economico per i proprietari d’auto. La novità entrerà in vigore da giugno 2018.
Il premier Gentiloni è positivo riguardo la riforma: “Al di là delle discussioni sulla velocità e lentezza delle riforme, il governo prosegue nel suo cammino e lo ha fatto con decisioni molto rilevanti, dalla tutela del risparmio alla sicurezza urbana fino all’immigrazione. Via libera al decreto correttivo al codice degli appalti per una maggiore semplicità e trasparenza e per cercare di dare un contributo alla ripresa degli appalti e dei lavori pubblici”.
Il presidente del consiglio parla di ripresa: “L’Italia mostra perduranti difficoltà economiche ma anche segnali positivi molto incoraggianti. Ci sono dati straordinari su commercio, risultati molto importanti sull’evasione fiscale e dati contraddittori su lavoro, fondamentalmente positivi quelli resi noti oggi. Il tasso di crescita ha lasciato il segno meno e anche lo zero virgola. Sarebbe un errore politico micidiale se il governo deprimesse o dissipasse questi segnali”.
Gentiloni prosegue: “Le operazioni che dobbiamo fare nelle prossime settimane, con il Def, chiedono un’ulteriore accelerazione del ritmo delle riforme ed è quello che faremo. Il governo italiano, lo dico oltre che ai concittadini anche ai nostri amici a Bruxelles, è a lavoro, con determinazione forse non colta del tutto da qualcuno ma per quanto ci riguarda molto chiara”.