Manovra di bilancio: via libera all’assunzione di giovani e ricercatori
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha illustrato la legge di Bilancio ieri nel corso del CdM. Tra le novità più interessanti l’assunzione “di 1500 ricercatori nell’Università”perché “il Paese può e deve investire in capitale umano”. Contro la disoccupazione giovanile è prevista “una decontribuzione importante che in una prima fase riguarderà giovani fino a 34 anni”.
Manovra snella
Una manovra snella e senza nuove tasse, che promuove il lavoro e guarda ai giovani. Confermate le cifre: 20 miliardi nel complesso di cui 15,7 usati per impedire l’aumento dell’Iva dal primo gennaio.
Padoan ha spiegato che lo sgravio contributivo sarà nel primo anno per coloro che hanno fino a 34 anni e che non sono previste misure sul super-ticket. Interventi solo marginali sul fronte previdenziale, cosa che ha suscitato le critiche delle organizzazioni sindacali, che chiedevano la sospensione dell’adeguamento automatico dell’età pensionabile.
Lavoro, imprese, povertà e statali. E’ una manovra “snella”, come l’ha definita il premier Paolo Gentiloni, quella approvata dal Consiglio dei ministri, e che concentra le risorse “limitate ma ben utilizzate”, come ha sottolineato il ministro Pier Carlo Padoan, in pochi capitoli fondamentali.
Le novità nel dettaglio
La decontribuzione è la più importante delle misure per la crescita messa in campo. Dovrebbe costare 338 milioni il primo anno che salgono a 2,1 miliardi nel 2019. Lo sgravio permanente per le assunzioni stabili sarà al 50% per tre anni e per il solo 2018 si potranno incentivare le assunzioni dei giovani under 35, quindi fino a 34 anni compiuti.
Il ‘bonus giovani’ sale al 100% per le assunzioni al Sud, e nelle stesse aree resta al 100% anche per tutti i disoccupati da almeno sei mesi, indipendentemente dall’età. Confermati anche i ‘paletti’ per evitare licenziamenti con i quali fare posto alle nuove assunzioni col bonus. Obiettivo annunciato dal governo nelle scorse settimane è quello di incentivare 300mila assunzioni nel 2018.
Con la legge di bilancio si confermano gli incentivi agli investimenti, con l’iperammortamento che rimane al 250%, mentre il superammortamento scende dal 140% al 130%.
Per la lotta alla povertà sul piatto ci sono altri 600 milioni che andranno in prima battuta al nuovo Reddito di inclusione, che parte da gennaio. L’obiettivo è quello di allargare la platea. Previste anche misure per la famiglia.
Dopo otto anni di blocco il Governo riavvia la contrattazione nel pubblico impiego. La manovra stanzia la terza e ultima tranche di risorse da destinare agli statali. La cifra si aggira intorno a 1,7 miliardi e si somma ai finanziamenti precedenti. In tutto gli incrementi stipendiali per gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici varranno circa 5 miliardi. L’aumento medio mensile è di 85 euro.
Lo scatto non dovrebbe comportare la perdita del bonus 80 euro per coloro che hanno redditi tra i 23 e i 26 mila euro annui, quindi a rischio di superare la soglia per il riconoscimento del beneficio.
Incentivi al Sud
Previsto un incremento della dotazione del Fondo sviluppo e coesione; rafforzamento della dotazione finanziaria del credito d’imposta investimenti al Sud; istituzione del Fondo investimenti destinato alla crescita dimensionale delle pmi meridionali.