Massimo Boldi scrive lettera a De Sica: “Torniamo insieme, mi manchi”

Massimo Boldi scrive lettera a De Sica: “Torniamo insieme, mi manchi”

Massimo Boldi cerca di fare pace con Christian De Sica. L’attore protagonista di innumerevoli cinepanettoni scrive una lettera aperta a “Chi” rivolta all’ex amico e “spalla” dei suoi film di più grande successo. All’origine del litigio ci sarebbe stata una questione economica, per cui proprio Boldi aveva accusato il figlio di Vittorio De Sica.

La lettera

“Caro Christian, ti scrivo perché sono addolorato o forse semplicemente dispiaciuto. Tua moglie, la tua agente ci ha diviso. Lei che decide, che programma la tua vita da sempre, anzi, da quando hai iniziato ad avere successo, da quando abbiamo iniziato ad avere successo con Aurelio De Laurentiis, 28 anni fa. Oggi è passato più di un quarto di secolo e tra noi che cosa resta? Solo qualche messaggino. No, non lo accetto. Mi manca Christian, il mio amico, troppo, tanto. Tu, Silvia e Aurelio non avete perdonato il fatto che me ne sia andato nel momento del nostro massimo successo? Ma non stavo bene. Ero un uomo distrutto, avevo perso mia moglie Marisa. Forse un pacca sulle spalle, in quel momento, da parte del mio amico, mi è mancata. E pensare che Silvia e Marisa, praticamente coetanee, erano amiche. Oggi, a “Chi”, rivelo che Christian e Silvia non sono venuti nemmeno al funerale di Marisa, mia moglie, la loro amica”.

La moglie di De Sica, prima di ogni intervista chiede di non fare domande su Boldi. Lui chiede: “Perché? Sono il diavolo? Che cosa avrei fatto? Di che colpa mi devo autocondannare? In giro, giovani, e non, mi chiedono: “Quando tornate insieme?”. Una domanda che fanno anche a te, lo so. E so che noi potremmo essere ancora un successo travolgente e non, come dici tu, “due vecchi che hanno già dato”. Chissà queste parole da dove provengono. Non sono tue, amico mio. Sono religioso e credo che il buon Dio mi abbia fatto avvicinare a te, abbia creato la nostra coppia sia professionale sia fuori dallo schermo per regalare risate alla gente, per allontanare i problemi in quelle due ore in cui veniva a vederci. Andare contro Dio, il volere di Dio che ci ha uniti… boh, dimmi tu, o ditemi voi, lo vedo come un peccato. Cara Silvia, sappi una cosa, mi manchi anche tu. Mi mancano i tuoi consigli sempre diretti e determinati. Mi manca parlare con te di Marisa, mi mancano i nostri ricordi”.

Una lettera strappalacrime, a cui ancora De Sica non ha risposto. Attendiamo fiduciosi.

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