Maturità 2018, servirà il 6 in tutte le materie per essere ammessi
Torna l’obbligo del 6 in tutte le materie per accedere alla maturità. Dopo la precedente riforma che aveva stabilito bastasse la media del 6, si torna al vecchio metodo. Il ritorno al passato riguarderà la maturità 2018.
Il Miur e le commissioni parlamentari hanno modificato il decreto legislativo sulla valutazione. Si torna così alle scelte di Mariastella Gelmini. L’obbiettivo è quello di evitare che si “arrotondino” voti nelle pagelle finali per portare tutti gli studenti alla media del 6.
Le prove diventano tre, compresa la prova orale. Eliminata la terza prova, il quizzone con il minestrone di materie. L’alternanza scuola-lavoro diventa un requisito minimo di ammissione, come anche le prove Invalsi.
Come cambia l’esame?
L’esame consisterà quindi in:
– Prima prova scritta, uguale per tutta la nazione, consistente nella prova di scrittura per verificare la padronanza della lingua italiana.
– Seconda prova scritta nazionale sulle disciplina caratterizzante l’indirizzo di studi.
– Colloquio orale su tutte le materie che verificherà la capacità di critica e di esposizione del candidato più l’esposizione delle attività svolte in alternanza.
Nuovo metodo di assegnamento crediti
Cambia, quindi, anche il metodo di assegnamento crediti. Addio al massimo di 25 punti per il credito scolastico, 15 punti a prova e 30 per il colloquio. Con la nuova riforma, visto l’abbandono di una delle tre prove, si accrediterà maggiormente la media ottenuta nel corso del triennio: il credito accumulato nel corso dei tre anni sale fino a 40 punti, le due prove scritte avranno una votazione massima di 20 punti ciascuna e il colloquio varrà massimo 20 punti.